BIANCAVILLA, ALBANESI NELLA STORIA, PROPOSTE DI GEMELLAGGIO

Albanesi, rievocazione storica a Biancavilla

Biancavilla fu colonia degli Albanesi, insediata in una zona, allora chiamata Callicari o Poggio Rosso, luogo probabilmente dell’antica Inessa. Gli albanesi, professanti il rito “greco”, portarono con sé l’icona della Madre di Dio dell’Elemosina, tuttora oggetto di speciale e ininterrotta devozione. Una storia bellissima che trova, simpaticamente, motivo di attrazione della Signorina di origine greca Joanna Leone, residente in un paesino del nostro territorio Etneo, che in collaborazione con l’Associazione OmniArtEventi, presidente Salvo Luzzio, ha espresso il desiderio di organizzare un gemellaggio. La passione per la madre patria di Joanna è quella di esaltare le bellezze storiche della Grecia e far conoscere ai biancavillesi le radici dei loro conterranei Albanesi con immagini, filmati e documenti storici per stimolare un turismo culturale tra le due comunità.

Madonna dell’Elemosina

La storia racconta, che la colonia ebbe luogo grazie alle condizioni di privilegio concesse dai feudatari Moncada, Principi di Paternò. Non si conosce molto sull’attività civile e religiosa della colonia, poiché gli albanesi non lasciarono nessuno scritto, tranne che si esercitò il rito greco per quasi un secolo e che quando non esistette più un sacerdote per officiare il rito, veniva un “papàs” tutti gli anni delle colonie albanesi della provincia di Palermo per amministrare la Pasqua ai fedeli secondo i propri riti.

Nello stemma di Biancavilla, i simboli rappresentano la vera storia degli albanesi oggi Biancavilla:

  • CORONA CIVICA: sormonta l’intero scudo e rappresenta la municipalità di Biancavilla e il suo status di Comune autonomo sin dalla fondazione, avvenuta con i Privilegi dell’8 – 25 gennaio 1488.
  • SOLE RADIOSO: situato nella parte alta dello scudo e immerso in un azzurro simboleggiante il cielo.
  • ZOLLA DI TERRA: situata in basso, simboleggia il territorio. Questo simbolo, assieme al sole radioso e al cielo azzurro, esalta il significato di Callicari (antico nome di Biancavilla) che, per l’appunto, in greco significa bella contrada.
  • CAVALLO: rappresenta il cavallo dell’eroe nazionale albanese Giorgio Castriota Scanderbeg. Inoltre, assieme al cipresso, rappresenta lo stemma gentilizio di famiglia del primo Capitano (Sindaco) albanese Cesare Masi.
  • CIPRESSO: simboleggia l’albero al quale, secondo un’antica tradizione albanese, Giovanni Castriota, figlio dello Scanderbeg, legò il cavallo del padre e salpò verso l’Italia portando in salvo la madre e la sua gente minacciati dall’invasore turco-musulmano Maometto II.
  • TORRE: merlata di tre pezzi e finestrata, il simbolo dei Signori del luogo, i Conti Moncada.
  • CROCE GRECA: riafferma l’appartenenza dei profughi albanesi alla religione cristiana di rito greco-ortodosso.
  • NASTRO D’ORO: sormonta la croce greca e reca la scritta Scanderbeg che, in arabo, significa Alessandro il Signore o il Grande. Un omaggio al grande guerriero albanese Giorgio Castriota, strenuo difensore della fede cristiana.
  • CORONA DI CONTE: sormonta il nastro e la croce greca. Simbolo della Contea di Adernò, in onore del Conte Gian Tommaso Moncada che fece emanare dai Presidenti del Regno di Sicilia, Santapau e Centelles, l’8 gennaio 1488, il Privilegio che concedette ai profughi albanesi, capitanati dal nobile Cesare Masi, la terra di Callicari o Poggio Rosso. Nacque così il Casale Dei Greci, oggi Biancavilla.
  • Carmelo Santangelo

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