Chiusura Ufficio Postale

Servizio Limitato e lunghe code senza sala d’attesa

Cosa rende un paese civile vivibile per i cittadini? Servizi, infrastrutture e rete informativa, sarebbe logico rispondere. Non sempre però, la logica incontra il buonsenso. In Italia continua la problematica della chiusura uffici postali.

Questo è quanto accade da ieri a Santa Maria di Licodia, un piccolo comune di poco più di 7300 abitanti situato nel versante sud occidentale dell’Etna nella provincia di Catania.

Bollettini postali, pagamenti vari, spedizioni raccomandate e simili? Da ieri a Santa Maria di Licodia non ci si reca più all’ufficio postale, ma all’esterno in un camper. L’unica sede delle poste è chiusa per lavori interni e a quanto si apprende lo sarà fino al 29 giugno prossimo.

Nessun preavviso postale, solo una locandina

Cosi, senza preavviso alcuno, ci si sveglia una mattina e ci si ritrova con un avviso affisso all’ingresso e adiacente all’edificio in uno spazio ristretto un camper adibito a ufficio mobile.
Nel frattempo cominciano le code davanti all’agenzia “mobile” dotata di pensilina, ma solo di quella. Niente sedie per l’utenza  e i dipendenti in servizio nel piccolo comune che cercano di svolgere il loro lavoro, grondanti di sudore già alle 8 del mattino e, a quanto si apprende si occupano delle pratiche ordinarie all’interno del mezzo.

I disagi non sono pochi: l’ufficio postale infatti, forniva anche l’unico sportello atm presente in comune dopo la chiusura, lo scorso anno, degli sportelli degli istituti di credito. Sono questi accadimenti che evidenziano sempre piu’ la poverta in italia.

Ci si chiede quindi come mai non esista uno sportello consumatore che denunci questo tipo di problematiche, tale episodio evidenzia non solo la totale assenza di assistenza consumatori ma bensi’ di assistenza anziani.

Una situazione inconcepibile ,soprattutto per la presenza di tanti utenti che nonostante una certa eta’, fin dalle prime ore del mattino, sostano all’aperto molto tempo, subendo, al momento, il caldo di queste giornate estive.

Ci si chiede ancora per quanto tempo rischieranno la propria incoluminta’ dei cittadini innocenti, prima che un ente simile  all’ associazione dei consumatori possa essere istituito; un ente che possa proteggere la fascia di popolazione non piu’ giovane.

 Ed e’ proprio in questi frangenti che associazioni di volontariato, quale Pianeta D APS, supportano con questo articolo le vittime di una tale emarginazione, con la speranza di ottenere un giorno, grazie allo scalpore suscitato, il dovuto risarcimento danni.

Le poste pur essendo una  società privata, forniscono un servizio importante e difficilmente sostituibile in altro modo, specie in piccoli centri urbani, ma ancora più assurdo ci pare, la mancata informazione ai cittadini; solo provando a prenotare a mezzo app si apprende che tecnicamente l’ufficio risulta chiuso al pubblico.

Ma non è l’unico disservizio: nessuna informazione è resa né dai media locali né tantomeno dalla pubblica amministrazione locale.

Nessuno pare, ha sentito il bisogno di informare la popolazione; ed e’ allora dove esistono tali soprusi che un articolo come questo diventa un espressione di solidarietà e tutela dei diritti dei cittadini; a sostegno della popolazione piu’ a rischio.

Volontariato sociale e volontariato internazionale si sono anche gia’ messi in moto nei media per evidenziare tale accaduto.

Forse si stava meglio quando lungo le vie cittadine, passavano i banditori; che ai giorni nostri potrebbero disturbare la quiete pubblica ma, per certo, avrebbero informato tanti anziani, evitando loro un viaggio a vuoto sotto il sole cocente e  costretti in questi giorni a rimanere con un pugno di mosche in mano.