Donazione del Sangue e del Cordone Ombelicale

The development of a human embryo inside the womb during pregnancy. Little baby 3d illustration

Una donna che decide di donare il sangue cordonale del proprio figlio offre a un paziente affetto da malattie ematologiche una concreta speranza di guarigione. Molte malattie ematologiche, infatti, vengono oggi guarite con il trapianto di cellule staminali contenute nel sangue cordonale. Il cordone ombelicale, che, se non donato, viene buttato via, è una importante fonte di cellule staminali, identiche a quelle contenute nel midollo osseo, che sono capaci di rigenerare globuli rossi, globuli bianchi e piastrine: gli elementi fondamentali del nostro sangue. Oggi, grazie al miglioramento delle terapie di supporto e alle recenti innovazioni tecniche, come il trapianto per via intra- ossea e quello di due unità di sangue cordonale (“doppio trapianto”), le cellule staminali cordonali sono utilizzate con successo oltre che nei bambini ammalati anche nel trattamento di malati adulti. Al momento del parto prelevare questa preziosa fonte di cellule staminali, in maniera semplice e rapida senza procurare alcun danno o sofferenza né al neonato né alla madre. La raccolta, infatti, avviene quando il cordone è già stato reciso. La procedura è indolore e non invasiva. Donare il sangue cordonale è molto semplice. Le coppie, informate della possibilità di donare il sangue del cordone ombelicale durante le visite prenatali a seguito di questa iniziativa, devono telefonare alla Banca del Sangue del Cordone Ombelicale della propria Regione. Il colloquio con il medico si svolge nelle ultime settimane della gravidanza ed è finalizzato a discutere le modalità della donazione a chiarire eventuali dubbi e a verificare lo stato di salute della donatrice al fine della donazione. In generale, l’aspirante donatrice compila il questionario anamnestico relativo al proprio stato di salute e a quello dei familiari diretti. In seguito le è richiesto il consenso informato alla donazione. Al momento del parto è opportuno che la donna ricordi all’Ostetrica la sua volontà di donare il sangue cordonale; la neo mamma sarà inoltre sottoposta a degli esami che verranno ripetuti dopo 6 mesi circa del parto. La sacca con il sangue cordonale viene poi inviata alla Banca del Sangue Cordonale collegata al centro nascita per tutti i controlli di qualità. Se ritenuta idonea, la sacca viene congelata a -196° e si potrà conservare per oltre 20 anni. Sempre a distanza dalla donazione, verrà anche richiesta la conferma dello stato di salute del figlio. La donna straniera può donare il sangue cordonale? Si, è importante che le donne straniere donino il sangue cordonale. I malati stranieri che necessitano di un trapianto hanno minori possibilità di trovare un cordone compatibile: infatti le caratteristiche generiche fondamentali per la compatibilità e il buon esito del trapianto, sono diverse in ogni popolazione E’ quindi particolarmente importante l’inserimento di queste mamme come donatrici nel Registro internazionale

Gino Fazzio

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