IL RAMADAN, LE CELEBRAZIONI A CATANIA

L’islam è una pratica religiosa monoteista abramitica celebrata per la prima volta nella penisola araba, proprio nella cittadina Higiazena della Mecca, nel VII secolo dell’era Cristiana. 

La presenza in Italia e nel nostro territorio di alcuni migranti provenienti dagli stati africani, dove viene esercitato il rito religioso, è praticato nelle moschee di ppartenenza e anche nelle case private. Questo è quanto ci ha riferito il rettore della Moschea in Catania, Imam Kheit Abdelhafid, durante una amichevole conversazione all’inizio del rito religioso.

Imam, Kheit Abdelhafid

Dato che il calendario islamico è composto da 354 o 355 giorni (10 o 11 giorni in meno dell’anno solare), il mese di Ramadan ogni anno cade in un momento differente dell’anno solare e quindi man mano retrocede, fino a cadere in una stagione diversa. 

Quest’anno il mese della preghiera e digiuno osservato dai fedeli è già iniziato martedì 13 aprile 2021 e terminerà mercoledì 12 maggio 2021. Chiaramente la pandemia da Coronavirus in molte parti del mondo, anche da noi, comporterà limitazioni e restrizioni alle celebrazioni. Il timore è infatti quello che le riunioni dissennate possano trasformarsi in eventi a rischio favorendo contagi e possibili focolai.

Questa ricorrenza annuale è considerata uno dei Cinque Pilastri dell’Islam e il digiuno è un precetto religioso (Farḍ) per i musulmani adulti. L’eccezione è rappresentata da quanti sono in età avanzata, in gravidanza, in allattamento, diabetici o malati terminali oppure durante le mestruazioni.

Dalla lettura del libro regalatomi da Imam Kheit Abdelhafid durante una visita alla Moschea in piazza Cutelli, dal titolo: “IL NOBILE CORANO con la traduzione in lingua italiana” sono stato attratto in un versetto che vorrei riportare integralmente:

“In verità il tuo Signore sa che stai ritto in preghiera per quasi due terzi della notte, o anche più, lo stesso fanno una parte di coloro che sono con te. Allah (Signore) ha stabilito il giorno e la notte. Egli già sapeva che non avreste passato tutta la notte in preghiera ed è stato indulgente verso di voi. Recitate dunque, del Corano, quello che vi sarà agevole. Egli già sapeva che ci sarebbero tra voi i malati ed altri che avrebbero viaggiato sulla terra in cerca della grazia di Allah, ed altri ancora che avrebbero lottato per la loro causa. Recitatene dunque quello che vi sarà più agevole. Assolvete all’orazione, fate ad Allah un prestito bello. Tutto il bene che avrete compiuto lo ritroverete presso Allah, migliore e maggiore ricompensa. Implorate il perdono di Allah. In verità Allah è perdonatore e misericordioso”.

Carmelo Santangelo

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