LA CRISI POLITICA ED ECONOMICA SCIVOLA NEL SOCIALE, REDDITI BASSI E PREZZI AL CONSUMO ALTI.

Si legge dai giornali quotidiani: Russia, Medvedev: “Armi uranio impoverito a Ucraina avvicinano apocalisse nucleare”

Voci assordanti, tra quelli detti e non detti, verità mendaci dilaganti, la PACE sempre più lontana? Dai giornali nazionali si parla di minacce all’integrità globale, l’Ambasciatore degli Stati Uniti evoca l’apocalisse nucleare ed il ministro della giustizia italiano raccomanda: non buttate via le mascherine, serviranno in caso di attacchi nucleari.

L’Italia sempre più povera, 6,5 milioni di italiani in povertà assoluta hanno un sapore amaro. La crisi politica sconvolge l’Italia ed è in ginocchio ogni giorno sempre di più. Osservo l’inarrestabile declino politico oltre che sociale, economico ed etico, la pietosa immagine parlamentare (l’uno contro l’altro). La sbandierata libertà individuale ed i conclamati “diritti civili” esprimono l’assenza concettuale della famiglia e di una appartenenza al rifiuto di qualsiasi cui siamo abituati nel quotidiano, progetti deliberati contro il benessere comune, dovuta in questo tempo di post pandemia. L’Italia, da un paio d’anni vive la sua involuzione, prima col Covid e poi con la guerra Russia – Ucraina. Oggi sembra che lo stato italiano si è molto Europeizzato dimezzando la propria sovranità, ha preso uno scivolone verso l’America, la NATO e la Cina (via della Seta), moneta unica, globalizzazione ecc), e dimentica il dramma delle nostre aziende costrette a chiudere perché il loro prodotto italiano è invendibile, perché caro nel prezzo, è la prova di un paese allo sbando, senza progetti all’orizzonte per i giovani o per gli adolescenti che si affacciano alla vita, non c’è speranza per una rimonda. Una crisi che colpisce la scuola, lo sport, le attività culturali, le famiglie con reddito medio basso e lavoratori occasionali. La crisi viaggia anche nei banchi di scuola, si apprende dai notiziari del settore, i docenti si dichiarano impotenti al progressivo impoverimento dei contenuti culturali, ad una faziosa della storia umana, allo svuotamento dell’impegno di studio, grazie a norme legislative miranti a ridurre i programmi degli apprendimenti e conseguentemente le capacità cognitive dei giovani. Peggio ancora, anzi, scandaloso, è stata la cancellazione di qualsiasi richiamo disciplinare ed il divieto di correggere comportamenti violenti, offensive e indisciplinati. Si pensi dunque alla politica incapace di sopperire ai vuoti educativi sociali e morali, famiglie allargate ed unioni civili, peggio ancora nella definizione di “grander” al posto di madre o padre.

Carmelo Santangelo

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