LETTERA AL NUOVO SINDACO DI ADRANO

Il 10-11 ottobre si voterà per la scelta del nuovo governo della città di Adrano, la città ha voglia di riscatto, ma c’è anche l’imparazzo della scelta, paura del ritorno al passato.

Siamo tutti devoti per Adrano, qualcuno grida, specialmente i candidati a sindaco, è terra nostra, madre Patria di ognuno, ma è agonizzante e non deve morire, troppi malanni da curare, però ha le carte in regola e l’opportunità per farcela. Il Paese non è fermo, si muove, si discute e si consulta su chi affidare le future sorti di Adrano. La città ha una storia di uomini illustri da preservare, possiede valori e risorse per affrontare le «sfide» che abbiamo di fronte, a viso aperto. Ha potenzialità straordinarie, ma ci vogliono uomini forti con la spada ed il coraggio. Nell’ultimo periodo abbiamo avuto degni amministratori, ma gli è mancata o la spada o il coraggio. In piazza ci sono centinaia o migliaia di persone colte, rigorosamente distanziate, che discutono, ci sono studenti, operai, artigiani, commercianti, professionisti, gente comune ed anche esponenti dell’ex governo della città, incontriamo anche qualche leader di partito.

Noi giornalisti ascoltiamo i cittadini con tutte due le orecchie e ciò che scriviamo, sono le opinioni degli altri, ma non è mai stato preso in seria considerazione: il vero disastro della politica è il non ascoltare, dare e ricevere informazioni sulle attività della pubblica amministrazione. (Speriamo che in futuro ci sarà un addetto stampa).

Ce voglia di riscrivere il passato guardando al futuro, alle grandi traversie che abbiamo attraversato e alla risposta che ne è sempre venuta meno, primo fra tanti l’immagine che ha prodotto e continua in senso negativo è la spazzatura che sembra sancire inesorabilmente la quasi irreversibilità del problema. Per carità, non sembri che sia nostro intendimento caricare i nostri amministratori di colpe che non hanno. Ci sarebbe semplicemente da rivedere i contratti e stabilire tempi e modi della raccolta per soddisfare l’utenza, Adrano, sommersa di montagne di MUNNEZZA. I cittadini chiedono i cassonetti per evitare di disperdere i sacchetti per strada o negli spazi di sosta d’emergenza della 284 Paternò Adrano, nella stessa strada Adrano Bronte lungo i bordi della carreggiata c’è uno scenario da brividi e così via su tutte le stradine di accesso o svincoli per Adrano che è stata la carta d’identità mostrata ai turisti, specialmente durante le passate festività agostane. E’ vero che le passate amministrazioni hanno reso alla città quanto hanno potuto, ma forse non è stato sufficiente, “RIBADISCO” Rimetteteci i cassonetti con le tre differenziate, questa è la richiesta unanime degli adraniti, come fa tutt’oggi la città di Catania. Ma c’è dell’altro, basti andare a leggere le rimostranze che ha causato la sfiducia all’ex amministrazione per indicare la strada da seguire.  

Forte è il riferimento all’Europa, o all’Unione, scelta della politica dell’ex sindaco Ferrante. Un tecnico bravo al suo capezzale di cui il futuro sindaco dovrebbe trarne esempio per il buon governo su Adrano, scelta faticosa ma non dispendiosa, talvolta minacciata da regressioni per illusori interessi particolari ma, nei momenti più opportuni, capace di grandi rilanci. 

Carmelo Santangelo

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