Armi di distrazione di massa al Roma Cinema Fest

Nell’ambito della Festa del Cinema di Roma (si terrà dal 17 al 27 ottobre 2019 presso l’Auditorium Parco della Musica e in altri luoghi della Capitale), Gianni Chimenti presenta il progetto “Humans save the sea”, ideato insieme a Paola Deiana e Alberto Luca Recchi, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. “Abbiamo pensato a una vera e propria mobilitazione culturale che vuole diffondere un diverso modello di consapevolezza e di attivismo di difesa ambientale attraverso il Cinema, perché è un mezzo più di tanti altri in grado di generare emozioni e smuovere le coscienze. Una mobilitazione che chiama all’appello tutto il mondo del cinema italiano, subito compattato e pronto a mobilitarsi, sollecitando l’eliminazione dell’uso delle plastiche in tutta la propria filiera industriale: dalla produzione, alla distribuzione, all’esercizio”.

Molto interessante, ma riteniamo che l’agenda politica, qui e ora, ruoti intorno ad altri temi.
A tal proposito suggeriamo l’ultimo studio di Diego Fusaro dal titolo “Glebalizzazione. La lotta di classe al tempo del populismo”, in ristampa in appena una settimana: segno della vitalità di una coscienza critica.
“Strana epoca la nostra – commenta Fusaro dal suo profilo Facebook -. I popoli sono sostituiti dai mercati, i cittadini stabili dai consumatori apolidi, le nazioni e i loro confini dalle aziende globalizzate multinazionali con le infinite metastasi con cui distruggono i territori di volta in volta occupati. Ancora, le città vengono rimpiazzate dagli agglomerati urbani caotici e senza identità culturale, le relazioni umane dalla concorrenza neocannibalica e la democrazia nazionale-popolare dal free market system spoliticizzato con volontà sovrana e insindacabile dei mercati. Siamo nel bel mezzo di un massacro di classe. Lo gestisce l’aristocrazia finanziaria bancocratica contro il precariato, ossia l’unione del ceto medio declassato e il proletariato flessibilizzato. La tracciabilità permanente, sempre giustificata in nome della lotta all’evasione, rientra appieno tra le prerogative di un nuovo ordine mondiale che, alla maniera del sistema panottico delineato da Bentham, sempre controlla i suoi sudditi nei loro spostamenti e nelle loro azioni, nelle loro scelte e, ove possibile, nei loro pensieri .
Ciò avviene con un duplice e sinergico obiettivo: da un lato, in nome della sacra fames di dati e di informazioni, utili per la produzione, per i circuiti della pubblicità e, in generale, per il funzionamento stesso della civiltà dei consumi. Dall’altro, in vista di quel controllo e di quella sorveglianza che risultano particolarmente utili per il polo dominante e per il suo controllo dall’alto degli eventuali movimenti di protesta e, magari, di rivoluzione del basso.
Né, in ultimo, si deve obliare il fatto che la virtualizzazione del danaro resa possibile dalla soppressione del contante comporta una fisiologica perdita del contatto con la materialità della banconota e con la misura del limite: favorisce intrinsecamente, mediante l’uso di carte di credito e mediante un rapporto sempre meno materiale con il danaro, quell’indebitamento del soggetto che, come si è visto, costituisce una leva fondamentale del nuovo dominio di classe finanziario, centrato sull’antropologia dell’homo indebitatus.
La classe dominante liquido-finanziaria non produce ricchezza, ma lucra con speculazioni e con l’uso irresponsabile delle leve del debito. Una volta di più, nel rovesciamento della profezia di Marx, non i lavoratori, bensì i banchieri cinici e i cosmomercatisti di tutto il pianeta si sono uniti in un’inedita Internazionale liberal-finanziaria. Essa è composta da soggettività parassitarie, che non producono ricchezza, ma che, mediante escogitazioni finanziarie e usurocratiche, la sottraggono a chi realiter la produce mediante il lavoro.
Su questa stessa lunghezza d’onda, la sempre invocata lotta all’evasione fiscale – mot d’ordre della politica come mera continuazione dell’economia con altri mezzi – è spietata per i redditi fissi e risulta orientata unicamente all’immiserimento programmato della vecchia borghesia e del vecchio proletariato: tale lotta coesiste aporeticamente, in Europa, con paradisi fiscali per gli apolidi mondialisti della finanza, i quali sempre beneficiano – giova ribadirlo – di forme di esenzione o di tassazioni irrisorie”.
Ricorda la data: presentazione di Humans save the sea alla Casa del Cinema, martedì 22 ottobre alle ore 11:30; interverranno il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e il Presidente Anica Francesco Rutelli. Il progetto si avvale della collaborazione della Fondazione Cinema per Roma, dell’associazione ambientalista MAREVIVO, del patrocinio del Ministero dell’Ambiente, dell’ ANEC, ANEM, ANICA, Ente David di Donatello e AGISCUOLA e del sostegno di MYmovies ed Escape Land.

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