C’è relazione tra la diffusione di virus e il particolato atmosferico?

Spiega Aldo Winkler, Primo Tecnologo dell’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (INGV): “In un contesto scientifico di crescente attenzione per le polveri sottili, in special modo per il ruolo del particolato atmosferico (PM) nel trasporto e nella diffusione di contaminanti chimici e biologici, inclusi i virus, il nostro studio ha esaminato e comparato le proprietà magnetiche, chimiche e morfologiche delle polveri sottili accumulate dai licheni trapiantati ed esposti per tre mesi in venticinque siti nella città di Milano che, con i suoi 1,4 milioni di abitanti, è una delle più densamente popolate d’Italia.
Il capoluogo lombardo si trova in Pianura Padana, una regione notoriamente caratterizzata da inversione termica, stagnazione di masse d’aria e clima continentale, con inverni lunghi e rigidi e temperature elevate in estate: tali caratteristiche la rendono una delle zone maggiormente affette da inquinamento da particolato fine atmosferico (il PM2.5 e PM10, a seconda del suo diametro aerodinamico) in Europa.
In questo contesto la suscettività magnetica dei licheni costituisce un parametro semplice e veloce da misurare, utile alla caratterizzazione dell’inquinamento atmosferico di origine antropica in tempi rapidi e con costi contenuti. La nostra ricerca ha dunque evidenziato, e statisticamente validato, come le proprietà magnetiche dei trapianti lichenici costituiscano un valido indicatore del bioaccumulo dei metalli pesanti presenti nel particolato atmosferico. Inoltre, la combinazione di analisi chimiche, magnetiche e morfoscopiche ci ha permesso di individuare nell’abrasione dei freni la principale sorgente delle polveri sottili magnetiche (ad alto contenuto in metalli pesanti) intercettate dai licheni esposti nella città di Milano”.
Link alla pubblicazione: https://www.mdpi.com/2076-3417/10/6/2073/pdf
Tanto premesso, riportiamo due Tabelle elaborate dall’Istituto Superiore di Sanità alla data del 23 marzo 2020:

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