Diego Fusaro: “L’aiuto che la UE offre all’Italia piegata dal Coronavirus: il 16 marzo vuole approvare il MES”

Coronavirus e MES, l’analisi del filosofo Diego Fusaro:
“L’Ansa ci informa, senza che praticamente nessuno se ne accorga o dia il giusto peso: sembra che sia stata casualmente scelta la data del 16 marzo 2020, accidentalmente nel bel mezzo dell’emergenza del Coronavirus, per la firma del MES. Il terribile meccanismo di stabilità europea, l’ennesimo dispositivo per annicchilire la sovranità dello Stato nazionale. Ebbene sì, proprio il MES, quel mortifero dispositivo che non era stato approvato e per il quale, secondo i monopolisti del discorso, avremmo potuto dormire sonni tranquilli. È un dato di fatto. Il Coronavirus viene già usato anche come metodo di governo liberista.
Parafrasando Holderlin, dove cresce il pericolo, lì cresce anche la miseria del neoliberismo. Ci avete detto che i confini andavano abbattuti. Che il privato era meglio del pubblico. Che la UE era la nostra salvezza. Che lo Stato era il male. Che gli ospedali andavano chiusi per ragioni economiche. È bastato un virus a far crollare tutte le vostre menzogne. È bastato un virus a mostrare la falsità del liberismo, il metodo di governo che voi avete spacciato come buono per tutti, quando in realtà era solo una vile copertura dei vostri biechi interessi di classe. La storia è magistra vitae, diceva Cicerone. Se ciò è vero, essa ci insegna – se solo sappiamo ascoltarla – che nelle epidemie vanno in rovina soprattutto le classi deboli. I casi alla Don Rodrigo sono minoritari, si sa. E nelle pandemie crescono il cinismo e la spietatezza. Si rivela quanto il genere umano sia un legno storto. Intanto è chiaro come il sole. È il capolavoro del neoliberismo. Se avete 70 anni, siete troppo giovani per poter andare in pensione, ma abbastanza vecchi per poter essere lasciati morire senza cure. Dalle frontiere sempre aperte a misure da Legge Marziale. Il tutto nell’arco di poche ore. Un rovesciamento dialettico degno della Fenomenologia dello Spirito e del passaggio da essa narrato dalla virtù al terrore”.

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