Il commento alle comunicazioni al Senato del Premier Conte

Il Premier italiano Giuseppe Conte e il Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen

Conte & amici si stanno esibendo nella giaculatoria dei grillini e di chi li vota: loro no, non hanno sbagliato niente, non hanno mai peccato, loro erano colmi di buoni propositi. Se non ha funzionato è stata colpa di Salvini.
La doppia anima del M5S è aberrante, ma non sarà sufficiente a coprire il malanno da loro inferto al Paese. Senza bisogno di dietrologia, il loro tradimento è cominciato quando hanno votato l’assassina della Grecia. Sono agenti neocon, infiltrati e appostati come terroristi. Nessuno, nemmeno Soros li rimpiangerà; la gente si è stancata di loro e ora non li vogliono più né il Cielo, né la Terra. Di loro non resterà memoria.
E non è tutto: la politica non è una notte in cui tutte le vacche sono bigie. Per essere neocon, bisogna essere mondialisti e promuovere il consumismo, bisogna saper truccare la roulette della democrazia installando il dominio delle èlite e del politicamente corretto con la complicità della informazione. Bisogna pressare per la emigrazione, mentre noi marxisti abbiamo sempre detto che bisogna restare a casa a fare la rivoluzione, piuttosto che chiedere la carità sui marciapiede delle città grasse. La cosa scellerata, che Stalin avrebbe sicuramente perseguitato, è combattere Salvini e la Lega pregiudizialmente, come sta facendo la sedicente Sinistra italiana. Che è costituita da neocon controrivoluzionari.
La destra più pericolosa sono i reazionari della UE, neocon ormai isolati e stretti nella ridotta per l’ultima battaglia. Non mi meraviglia che si spacciano per sinistra, perché nel loro stile si sono infiltrati per decenni fino a distruggere il PCI e la classe operaia. Ma nè gli USA, né la Russia, né la Cina li vogliono più. L’epoca di Soros si sta chiudendo.
Un nemico per volta. Adesso sono da battere il PD, la sedicente Sinistra e i Grillini.
Nella foto: il Premier Giuseppe Conte e il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen

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