il Recovery Plan deve avere un’anima agricola.

Il presidente di Cia – Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, in audizione al Senato, presso le commissioni Bilancio e Politiche europee, sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha sottolineato che per rendedere l’Italia più sostenibile, digitale e resiliente, il Recovery Plan deve avere un’anima agricola e puntare sullo sviluppo tecnologico e ambientale delle aree rurali, che rappresentano oltre il 50% della superficie nazionale con 11 milioni di cittadini.

Per questo, il settore primario vuole essere un alleato forte del nuovo ministero della Transizione ecologica, che dovrà gestire almeno 70 miliardi di fondi europei per la ripartenza.

“La scelta di creare il ministero della Transizione ecologica coglie il senso della grande sfida che abbiamo davanti – ha dichiarato Dino Scanavino – e ci coinvolge pienamente e direttamente. Intraprendere la strada dello sviluppo sostenibile, come chiede l’Europa, vuol dire riconoscere finalmente la centralità dell’agricoltura, il cui ruolo si evolve oggi in molte direzioni. C’è la funzione produttiva del settore, che resta evidentemente prioritaria, come dimostrato in questo anno di pandemia come garante dell’approvvigionamento di cibo. Ma l’agricoltura contribuisce anche alla tenuta dei territori e, ora, può fare da cardine dello sviluppo integrato del Paese, in un’ottica di trasversalità del piano, producendo energia da fonti rinnovabili, tutelando il paesaggio e gestendo le risorse idriche, salvaguardando il suolo e le foreste per prevenire il dissesto idrogeologico, migliorando la sostenibilità dei processi produttivi con nuove tecnologie digitali, blockchain e rinnovo del parco macchine per non inquinare”.

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