“Il Sovranismo non è il nazionalismo novecentesco” a scriverlo è il giornale della Comunità Ebraica

L’attuale sovranismo rappresenta un ritorno al tradizionale nazionalismo? Risponde Valentino Baldacci dalle pagine di Moked (il portale dell’ebraismo italiano):
“Credo che si possa rispondere di no, soprattutto per una ragione: il sovranismo è una posizione politica – nata per cause contingenti – e non rappresenta una cultura diffusa. D’altra parte sarebbe assai difficile immaginare un ritorno alla cultura nazionalistica del XX secolo in un mondo dove i giovani di tutta Europa comunicano tra loro più per mezzo di una sorta di pidgin-english che usando la propria lingua materna, dove il turismo di massa mescola continuamente persone di ogni età e di ogni Paese facendo venir meno gli antichi stereotipi e mettendo in evidenza una standardizzazione dei comportamenti che ignora i confini nazionali.
Il sovranismo è una posizione politica legata a diversità di valutazioni sul ruolo delle istituzioni europee rispetto a quelle nazionali, soprattutto in materia di politiche monetarie e commerciali: sono questioni importanti ma non capaci di scaldare i cuori e di agitare gli animi come era capace di fare il nazionalismo novecentesco. È una posizione politica che caratterizza alcuni Paesi ma non è diffusa su tutto il territorio europeo o almeno assume caratteristiche diverse a seconda delle diverse aree geopolitiche. Il sovranismo dei Paesi dell’Est europeo, ad esempio, è nato in gran parte come reazione alla negazione della propria autonomia nazionale calpestata per decenni dall’Unione Sovietica; ma non mette in discussione il rapporto con l’Europa, come appare chiaro dalla politica dei Paesi del Patto di Visegrád.
C’è un solo tema che potrebbe catalizzare una reazione condivisa a livello europeo di tipo nazionalistico ed è quello dell’immigrazione di massa. Nonostante che questo tema sia stato assunto come cavallo di battaglia un po’da tutti i partiti sovranisti europei, finora, nonostante tutto, non è riuscito a imporsi come tema condiviso di una nuova cultura di stampo nazionalistico. Tuttavia la possibilità esiste ed è su questo tema che si giocherà nei prossimi anni la battaglia per l’identità europea”.

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