In 15 giorni sbarcano 1000 migranti. Difendiamoci dalla cultura Neocon

Il Pesce Lucertola

La cosa più evidente è la asimmetria della presente situazione: nessuno degli stati UE col welfare più avanzato si sogna di fare accampare i migranti sui propri marciapiedi e preferisce spendere un botto per integrarli nel modo più soft possibile. Infatti le aspettative della popolazione sono un tratto strutturale del servizio sociale stesso. E quindi è assai inverosimile che adottino mai i criteri della immigrazione incontrollata, piuttosto sfrutteranno l’Italia e gli altri paesi deboli come la sede di una discarica abusiva tossica, abusando della corruttibilità della nostra sinistra neocon.
In pieno stile neocon manipolano la realtà: ditemi voi se i marxisti non sono sinistra; eppure i marxisti condannano – assieme ai cristiani sociali – la emigrazione, perché bisogna rimanere a casa propria per fare resistenza e rivoluzione. Facile, dopo averli derubati delle risorse per secoli, mandare gli sfruttati del cosiddetto Terzo Mondo a mendicare nelle città europee! Con la complicità della solita informazione i neocon difendono ovviamente la società dello spettacolo, la finzione alimentata dai mass media ininterrottamente. Ma per la sedicente sinistra l’accoglienza invece è una prerogativa di sviluppo civile.
Ecco, rappresentare la Lega come un pericolo per la democrazia e il sovranismo come antistorico (la storia europea è l’apoteosi di una koine di stati-nazioni) è come confrontare un tirasassi alla bomba atomica.
I neocon sono una cultura che discende dal consumismo: per sconfiggere il comunismo hanno assuefatto la classe operaia fino al punto di dissuaderla dalla rivoluzione. I neocon sono grandi manipolatori e pervertono la verità. I neocon amano travestirsi come invasati, assumendo una identità politica tale da farli apparire innocui. Ma hanno il potere militare ed economico e lo usano quando possono. Sono il pilastro della società dello spettacolo, convinti che il racconto valga quanto i fatti controllano l’informazione e assicurano grandi privilegi a chiunque vi svolga un ruolo, a partire dai soldi. Sono la tecnocrazia del consenso che regge la società consumista globale, sfruttano la pubblicità e i suoi condizionamenti. Orientano le masse e usano i mass media. Sono una peste programmata per creare confusione e depistare. Hanno i servizi e li usano per concertare il terrorismo. E non sono neppure loro i padroni: i nomi eccellenti si nascondono dietro una massa di personaggi asserviti e anonimi, ignari del complotto di cui sono parte, abilissimi a mentire e infiltrarsi tramite la burocrazia politica, una corporazione orizzontale. I neocon truccano la roulette e poi pretendono di comandare il gioco. Sono il famigerato blocco delle elité. Una minoranza tra le tante minoranze che riesce con la complicità della informazione e di qualche casta a sembrare maggioranza.
I neocon sono una cultura perversa, una ideologia nata dal marketing cui appartengono anche Grillo e i grillini.
Stanno distruggendo la società europea, di cui odiano sistematicamente tutti i popoli. Hanno teorizzato la distruzione degli stati e delle nazioni. Eppure per difendersi basta continuare ad usare la cara vecchia analisi di classe. I marxisti e i cristiani sociali per esempio non vogliono la emigrazione. La gente deve rimanere a casa, per fare la rivoluzione o la resistenza. Comodo derubare i popoli delle loro risorse per secoli con il colonialismo e l’imperialismo, per fargli chiedere la carità nelle nostre metropoli. Si riprendano quel che è loro. E quindi l’accoglienza non è un appannaggio della sinistra, anzi, è controrivoluzionaria. Si tratta di una prassi abusata e redditizia, ma non si può mentire all’infinito perchè la realtà presenta il conto. Farisei oppure incredibilmente stupidi.

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