La pietà ai mostri

Da parte del sistema benpensante ci fu una recrudescenza di teratologia alcuni anni or sono. Tema scabroso, che si deve inquadrare a partire dai meccanismi del potere, cioè di dominio e subordinazione dell’uomo sull’uomo: ricordo con disagio che il PD aveva costituito e incoraggiato un movimento di diversamente abili attorno a Renzi & compagni, e nella società internazionale delle èlite neocon la subordinazione di tutti gli individui umani menomati e perciò inferiori è un punto fermo. Ricordo con disagio le chiamate elettorali degli atleti paralimpici e preferibilmente donne. D’altra parte, così il potere incoraggia una attività di compensazione fuori misura e ne è consapevole, se considero la forza delle reazioni quando ti permetti di dubitare della liceità di far suonare il piano a un focomelico, oppure fare sfilare amputate e nanoidi in una passerella di moda.
La mia sensazione penosissima è che il potere ama questi rituali celebrando così la propria onnipotenza mentre la impone. Sonno e silenzio invece sarebbero importanti quanto la parola. Hanno montato la società dello spettacolo al meno peggio sui resti del consumismo, ammansendo gli spettatori-cittadini senza rinunciare ai trucchi e al gioco sporco; perché questa società disumana sulle due sponde dell’Atlantico ci ha fatti vivere (o sopravvivere) a milioni nella favola di Re Nudo, illudendoci di esistere nel migliore dei mondi possibili fino a smarrire l’idea di qualsiasi alternativa. Ma poi ti lega incosciente a lacci e lacciuoli di formule coercitive, e se vendi la tua anima è perché da quei signori il consenso arriva con una formula di normalità, omologandoti e apparentemente non escludendoti. Io convivo da molti anni con una atroce malattia, ma non mi offendo per questo se mi definiscono malato. La salute mentale inizia da un rapporto non conflittuale con la realtà e la base del vivere sociale è la solidarietà.
Sinistra neocon che si kalergizza in una omologazione assoluta, l’uomo-consumatore è un destino persino peggiore dell’uomo-macchina stigmatizzato da Martin Heidegger, spersonalizzato fino all’anomia. Contro questo mostro il Sovranismo è il nuovo Risorgimento di una Europa fortemente voluta da alcuni ambienti politici attorno al vuoto di Stato (le legislazione della UE è ampliamente insoddisfacente), popoli e nazioni pervicacemente negati da una formula astratta e micidiale nella misura in cui nega democazia. Un grigiore che gronda lacrime e sangue, poiché non visto (ma l’ipocrisia è il vizio delle socialdemocrazie) usa con la complicità della informazione, guerre e terrorismo. Ma proprio la matrice piccolo borghese li limita e li condanna: per quanto usino disinvoltamente tutte e dico tutte le belle bandiere, non hanno facoltà direttive e si limitano a fare da schiena d’asino, assolutamente subordinati alla grande borghesia e privi di facoltà cognitive, proprio loro che predicano il lavaggio del cervello. Sono finiti, e lo sanno con anticipo tremendo. Da marxista coltivo il senso della storia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *