L’esempio di Sant’Agata nell’insegnamento dello Zohar

Festeggiamenti Sant’Agata, 5 febbraio 2020

Catania: a conclusione dei festeggiamenti Sant’Agata ci consegna un insegnamento attraverso le parole dell’omelia della Messa dell’Aurora, che riportiamo qui: “Secondo la tradizione, Agata apparteneva ad una classe sociale agiata e quindi culturalmente elevata, ricca ed influente. Tuttavia, Ella non si chiuse in se stessa, ma accolse il modo con cui Dio si manifestò in Cristo Gesù Crocifisso. Vivere cristianamente significa sovvertire quei criteri negativi che spesso noi abbiamo, quelle ragioni che noi frequentemente usiamo per realizzarci e che invece di realizzarci in realtà ci logorano e persino ci distruggono. Ecco perché noi guardiamo oggi ancora ad Agata. Perché Lei non si è fatta distruggere dai falsi criteri mondani, capaci solo di assicurare un benessere temporaneo e mai la gioia vera, ma ha scelto di essere in Cristo Gesù. Al riguardo, è molto eloquente una pagina della sua Passione: Quinziano ad un certo punto le chiese di che condizione sociale fosse; la beata Agata rispose di essere nata libera e di nobile famiglia; il console Quinziano chiese allora perché mostrava di vivere e vestire da schiava, e Sant’Agata rispose di essere
la serva di Cristo; Quinziano insistette nel chiedere perché desiderava farsi schiava, e S. Agata rispose che la massima libertà e nobiltà sta nel dimostrare di essere servi di Cristo”.
Nello Zohar (il testo classico della Cabbalà) “il povero è l’uomo più vicino a Dio e la stessa divina presenza (Shekhinà) è definita povera”. Insegna lo Zohar: “David vide che tutte le porte e finestre del cielo erano pronte ad aprirsi al povero e che non esistevano altre preghiere nel mondo cui il Santo porgesse orecchio come a quelle del povero. Dopo aver considerato ciò, egli stesso si fece povero e misero; si tolse di dosso le vesti regali e sedette per terra come un povero e pronunziò la preghiera: ‘Tendi o Signore il tuo orecchio, poiché povero e misero io sono’. Il Santo gli rispose: ‘David, non sei tu forse re e dominatore di potenti monarchi? Perché dunque ti fai povero e misero’. Subito David trasformò la propria preghiera e mise da parte le parole del povero e del misero: ‘Abbi cura della mia anima poiché io sono devoto; salva il tuo servo che fida in te, o tu mio Dio’”.

Festeggiamenti Sant’Agata, 5 febbraio 2020

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