L’integrazione alla Soros & Bergoglio
Non ne posso più di essere interrotto con i soliti appelli a effetto che mostrano senza filtri un bambino che piange disperatamente, mentre la didascalia dice che ogni minuto muoiono millantamila bambini di fame. Un gioco mediatico cinico e trucido sulla pelle di quelle stesse creature, molto al di là dell’etica professionale di un cinegiornalista.
Si spendono già moltissimi soldi per questi casi e così si è costituito un enorme indotto (di soggetti più o meno leciti), senza bisogno che io tartassato compia altri sacrifici. E mi bolle il sangue se penso che quelle stesse persone potrebbero fare rivoluzione o resistenza a casa loro, anziché scappare e innescare un traffico di favori e crimini, con le organizzazioni che li sfuttano per comprare armi e droga o farli prostituire, oppure organizzare reti terroristiche. A questi popoli si è aggiunta nella lista la Siria (eppure il progetto di pace Putin-Assad è molto partecipato, per cui penso ai terroristi dai caschi bianchi), ci sono i Talebani (che dopo aver fatto la guerra ai Sovietici che li volevano far diventare civili e poi aver sfasciato il proprio stesso paese, passano a far danno da questa parte), gli abitanti di zone superficialmente definite “politicamente instabili” e (udite udite!) i migranti climatici. Rendiamo onore alla Boldrini. Io ho una amica che vive nelle Filippine, in quello che è definito “il Cerchio di Fuoco” e dove tra terremoti, tsunami, eruzioni e inondazioni l’emergenza ha scandito la nostra amicizia. Bene, è ancora là. Dite a Bergoglio che se la gente scappa da casa propria arreca miseria nei due sensi: mentre continua la guerra dei pezzenti nelle campagne tra immigrati supersfruttati e braccianti agricoli nel più clamoroso silenzio di chi dovrebbe garantirli.
C’è un modo necessario e giusto di mostrare solidarietà a un popolo sfortunato, ed è col sostegno alla sua economia e possibilmente alla rivoluzione o alla resistenza, in modo che accresca con la lotta la sua dignità e autodeterminazione. L’integrazione alla Soros & Bergoglio significa creare categorie sottomesse persistenti, dal futuro incerto e propense a divenire clientele: troppo facile dopo avere saccheggiato quei popoli per cinquecento anni col colonialismo e l’imperialismo, mandarli a elemosinare nelle capitali europee. E d’altronde i paesi forti della UE sono poco propensi alla reale integrazione, negandosi nei fatti e indirizzando i flussi migratori verso l’Italia. Siamo il centro di accoglienza di tutta Europa. Un cassonetto. Kalergi, maledetto Kalergi.
Ph copertina del Vaticano