QASSEM SOLEIMANI

Il generale Soleimani

Avendo scelto il comunismo, sono antifascista all’antica; eppure riconosco da sempre che Mussolini pagò a caro prezzo la folle alleanza militare con Hitler e che senza quella sconfitta la Storia sarebbe stata diversa. Alla fine gli Italiani non gli perdonarono di averci pervicacemente condotti in una guerra senza speranza, malamente gestita dai vertici militari con una rara incompetenza e scarsissime risorse.
Il terrorismo islamico fu cresciuto in vitro dalla CIA e servì come pretesto all’assalto del potere mondiale; citando Orwell, è la dottrina della guerra permanente. Non ha senso accusare Soleimani di essere un terrorista dopo che quegli fu sterminatore di ISIS e agenti CIA, che approdarono a un autentico regime del terrore in tutto l’Occidente con la copertura dei servizi. Ancora ieri l’ennesimo attentatore armato di coltello è stato freddato dalle guardie appostate a due passi.
Trump è ondivago rispetto alla politica estera dei suoi predecessori, ma gli USA sono pur sempre e oggettivamente nemici fierissimi della pace e della democrazia; non ho alcun rimpianto dei suoi avversari, a mio giudizio peggiori del peggio, a cominciare dal Nobel per la Pace Obama e dalle èlite infeudate nella società americana dai mass media. Furono e sono ancora i precursori di una macchinazione neocon che ha prodotto la UE infiltrando una classe intermedia di burocrati spacciati come politici nelle Ong e molte organizzazioni umanitarie; però l’incrocio tra Soros e Bergoglio non mi rassicura sugli esiti di una simile operazione. Una macchinazione che ha creato una nuova sedicente sinistra, in realtà controrivoluzionaria, fortemente kalergista, omologa e subalterna ai poteri forti; un sistema che però si nasconde sotto tutte le belle bandiere, dai diritti civili tanto abusati, alla perversione arcobaleno, alla sinistra reale che non c’è più perché gli stessi referenti che oggi si dicono sinistra hanno assassinata la sinistra vera, quella marxista e di classe.
Generazioni educate dai mass media a subire tutte le scelte operate da pochi capitalisti per farle proprie, omologandosi al politicamente corretto. Chiamala se vuoi socialdemocrazia. Ma in tale nebbia morale dobbiamo poggiare un piede davanti all’altro e supplire con il calcolo alla cecità; l’impero dei mass media conta sullo stordimento e sulla regia occulta dei mezzi di informazione. La sedicente sinistra ha tentato di assimilare il consumismo e lo ha sfruttato fin dove possibile a proprio vantaggio. Il conflitto di classe mai è stato così tanto acutamente una fabbrica di alienazioni come sta accadendo in Occidente. L’impero dei segni rischia di travolgerci e dobbiamo rinforzare gli argini della ragione con la logica.
Putin e di concerto l’Eurasia stanno agendo più che come deterrente, da attivi costruttori di pace. Una idea sana e concreta di pace, fatta di cooperazione tra i popoli e sinergie economiche. Questa mi sembra una via molto più promettente di quella guerrafondaia iniziata dalla NATO e finita in una pesantissima empasse, dopo le Due Torri e le Primavere Colorate. Il progetto di aggressione NATO fondava sulla guerra permanente e fu sconfitto dal piano di pace Putin-Assad.
Fino ad ora sono convinto della necessità del Sovranismo e di Salvini al governo. Dico cose tanto gravi perché la sedicente sinistra è peggiore del peggio e spero che Salvini la divori. Pura sopravvivenza. Ma Salvini non può “pestare lo sporco” e poi cercare di convincere il suo elettorato che è cioccolato. Lasciamo queste operazioni di mentalismo dalle atmosfere felliniane al PD. Gli ricordo che ha molti consensi nell’area della sinistra, e non deve stressare il proprio elettorato, specie alla vigilia di appuntamenti importanti. Ricordiamoci che effetto ebbe su Mussolini la alleanza con Hitler, mentre Salvini elogia Trump. Ci dovremmo ridurre a essere la Romania nell’Asse? E perchè suscitare attentati in Italia? E perché destabilizzare un fronte già incandescente? Consiglio a Salvini di navigare in acque più sicure, mantenendosi se gli è possibile equidistante da Trump e Putin. Altrimenti sarebbe un disastro, con l’effetto di far durare i maledetti neocon camuffati da progressisti e democratici.

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