Salvini a Catania vittima di grillini e centri sociali

Il ministro Salvini in relax a Taormina prima della conferenza a Catania

Salvini a Catania è stato vittima consapevole dell’ennesima sceneggiata isterica e incivile da parte di una minoranza facinorosa e residuale di sopravvissuti ai centri sociali e alle comunità di base. Sono i frutti perversi della Società dello Spettacolo, in cui le minoranze si organizzano in élite e riescono con l’appoggio della Informazione a sopraffare una maggioranza silenziosa. Dal punto di vista morale è inaccettabile che io mi contraddica in nome della democrazia, impedendo attivamente agli avversari di parlare e confrontarsi. Ma c’è di peggio, perché si è montato un clima isterico e perentorio contro il cattivo di turno – Salvini- e senza ritegno lo si insulta in tutte le sedi e occasioni. Ci mancherebbe che un forsennato prendesse la palla al balzo e così ferisse o uccidesse il protagonista della opposizione politica, senza pagare dazio. Questa è una responsabilità che avverto con un senso di angoscia incalzante, poiché questi toni e soprattutto le offese facili non c’erano nemmeno ai tempi degli Anni di Piombo. Oggi Salvini ha prospettato nella sede della conferenza di volere offrire una squadra articolata per il prossimo governo, e c’è da sperare che ci riesca, evitando così un pericoloso isolamento che lo rende un bersaglio vulnerabilissimo. Va bene anche il racconto della crisi, che era preparata con cura dai Cinquestelle, considerate le votazioni in sede di UE per candidati impresentabili. Ma il mio recondito sospetto è che l’anima segreta dei Grillini sia neocon e i nodi stiano venendo tutti al pettine. Sono finiti i neocon, le loro alleanze internazionali si sono esaurite e senza USA, Russia e Cina non avranno possibilità. Nel frattempo, eccoli chiusi tutti nella cittadella per l’ultima difesa.

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