Sex and the Polis, il sesso al tempo degli Elleni ( parte seconda )

Pittura Murale

Siamo partiti da un dio, Eros, nato da una relazione extra coniugale, che scagliava frecce a casaccio.

Abbiamo analizzato come veniva legiferata la prostituzione, come erano suddivise le mestieranti o i mestieranti del più antico mestiere del mondo.

Abbiamo visto come e quali limitazioni morali avevano gli antichi Greci, pochissime, ma perché il sesso era ritenuta una parte così importante della vita terrena dell’ umanità? Beh, l’ esempio si trova banalmente nel mito, da cui si attingeva per dare un senso o una giustificazione alle proprie azioni. Il tema della morale come lo intendiamo noi qui c’ entra pochissimo, i Greci vivevano in un’ epoca dominata dalle passioni travolgenti, dalle grandi conquiste, un’ era epica dominata da eroi, dei e semidei, e a questi ultimi si guardava e di loro si tramandavano le gesta ai posteri.

Dicevamo che Eros dio dell’ amore scagliava frecce un po’ a casaccio, questo porta gli dei dell’ Olimpo a trascendere la loro natura divina e trasformarsi talvolta in macchine senza scrupoli pur di ottenere il loro scopo. Zeus ebbe nel corso della sua vita moltissime amanti ed escogitò incredibili stratagemmi pur di riuscire ad accoppiarsi con loro. Invaghitosi di Leda decise di prendere le sembianze di un cigno e con lei fece l’ amore, si trasformò poi in pioggia dorata per congiungersi alla bella Danae. Ma le pulsioni travolgenti non finivano sempre con un amplesso felice, spesso portavano a vere e proprie tragedie.

La ninfa Dafne , per sfuggire alle insistenti avance del dio Apollo, chiese aiuto al padre Nettuno che la trasformò nella pianta dell’ alloro. Non andò meglio alla ninfa Eco, innamoratasi di Narciso ma punita da Giunone con un sortilegio che le consentiva solo di ripetere ciò che aveva sentito, trovatasi difronte al bel ragazzo non seppe rispondere alle sue domande. Presa dalla vergogna andò a nascondersi negli anfratti più sperduti della terra e ancora oggi, se urliamo in una grotta, sentiamo appunto l’ Eco. Narciso si innamorò invece di se stesso e tutti sappiamo più o meno come andò a finire, vide la sua immagine riflessa in uno stagno e nell’ intento di baciarsi vi annegò.

L’ amore come estremo rapimento e follia, una passione vissuta con incredibile naturalezza, tanto da incentivare la masturbazione , anche quella femminile, come fosse un anti stress.

Considerata una cosa talmente naturale che il filosofo Diogene si masturbava in pubblico.

A proposito di passioni, tradimenti e copule: dall’ unione tra il cigno e la bella Leda nasceranno dei bambini, Castore, Polluce e una bimba che verrà chiamata Elena.

Passerà alle cronache come Elena di Troia , e questo sarà l’ argomento che tratteremo la prossima volta

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