Pubblicato il Bando per la riqualificazione dei porti. La Federazione Armatori Siciliani chiede la sospensione.

Il sottoscritto Pipitone P.I. Natale nella qualità di Presidente della Federazione Armatori Siciliani per la Provincia di Palermo – Organizzazione sindacale delle PMI del Settore Pesca (Associazione costituita in data 15.07.1991 presente in tutto il territorio della Regione Siciliana), attuale Componente della Commissione Consultiva Regionale della Pesca.

A seguito dell’avviamento del Bando di cui in oggetto, a parere dello scrivente, sembrerebbe che detto bando, si configuri ad un ulteriore sperpero di denaro pubblico, in quanto non è in grado di rispondere alle problematiche navigate dalle Marinerie Locali in onore dei Porti Siciliani.

Duole ancora una volta evidenziare che in Sicilia non esista un solo porto adeguato alle normative vigenti e alle corrette applicazioni di legge, nonché, alla rispondenza della regola d’arte.

Lo scrivente tiene a sottolineare che più volte, ha chiesto nel corso dei lustri, un confronto costruttivo con il Dipartimento della Pesca che di fatto non ha mai sortito attuazione e/o considerazione.

Ritengo che ciò, scaturisca dal fatto di evitare di interfacciarsi con un progettista navigato, per evitare di evidenziare le problematiche dell’Amministrazione Regionale.

Inaccettabili le mie continue richieste di accesso agli atti, a cui viene posto ingiustificato e ingiustificabile il diniego, malgrado trattasi di atti pubblici, questi negati anche nelle vesti di Componente della Commissione Regionale della Pesca della Regione Siciliana.

Vi è l’esigenza di sottolineare che nello specifico, in connessione ai porti della nostra Isola, lo scrivente più volte nel corso degli anni, ha inoltrato, sottolineo “più volte”, richiesta di accesso agli atti in riferimento a tutti i porti Siciliani.

A seguito reiterate richieste, mi fu consentito l’accesso presso gli Uffici Regionali, dove mi presentarono sulla scrivania, il fascicolo che avevano a portata di mano, il “Porto di Patti”.

Aperta la carpetta rilevai che il prospetto del quadro economico presentava importi di progetto difformi ai fondi erogati dalla Regione Siciliana.

Ho chiesto il prendere visione del progetto esecutivo rispondente all’importo erogato e mi riferirono che non esisteva il progetto rispondente alle somme erogate.

Mi venne immediatamente sottratto il fascicolo e fui messo alla porta perché non potevo accedere agli atti, non avendo modo di verificare il progetto originario e la relativa documentazione a corredo del progetto, visto che l’unica cosa accertata è stata la mancata rispondenza tra il progetto esecutivo e il progetto inesistente sull’importo in difformità, nello specifico importo dimezzato rispetto al previsto stanziamento dei fondi dell’originale progetto esecutivo.

Ostacolato nella verifica dell’operato e sulla correttezza della documentazione, ho tentato di rappresentare le problematiche della Marineria Locale in merito ai porti Siciliani a questo Dipartimento.

Ho chiesto più volte al Dipartimento Regionale della Pesca, di essere convocato per instaurare un tavolo tecnico con Infrastrutture Regionali per analizzare lo stato attuale dei porti e la necessità di istituire un ufficio di Coordinamento Regionale per consentire il confronto e il dialogo degli stessi Uffici Regionali, quanto sopra, al fine di attuare una corretta pianificazione, una corretta programmazione, una corretta progettazione e una giusta esecuzione dei corretti interventi per restituire la regola d’arte e la dignità

smarrita all’intero del comparto portuale del territorio della Regione Siciliana, le cui ricadute avrebbero sollevato la dignità della Marineria Locale.

Ho reiterato con insistenza, lo stato precario delle condizioni dei Porti Siciliani, ho marcato la necessita che ogni porto ha le sue intrinseche esigenze.

Insistono problematiche di errati orientamenti degli ingressi che non tengono in considerazione le problematiche relative ai venti e alle correnti, a cui dette opere vengono esposte e di conseguenza generano il lievitare dei costi di gestione, dovuti ai persistenti interventi di insabbiamento e/o mancata ossigenazione delle acque interne ai porti.

Analizzato il bando di cui in oggetto, non credo affatto che si voglia recuperare e/o adeguare e/o modernizzare e/o realizzare porti multifunzionali in grado di auto gestirsi e nello stesso tempo consentire la corretta risposta strutturale nel territorio, in grado di raggiungere uno sviluppo logistico operativo per una evoluzione culturale, sia nella realizzazione delle corrette infrastrutture portuali, sia nella ricezione e sfruttamento, consono alle necessità delle Marinerie Locali.

Il bando non vuole risolvere le problematiche della Marineria, ma sembrerebbe “u camiu”, attirare il mondo del pescato per essere pescati.

Ancora peggio, sembrerebbe un miscuglio inaccettabile e incomprensibile, perché analizzando i tempi previsti per la progettazione, per la realizzazione delle tavole planimetriche dei progetti, per la predisposizione dei computi metrici, dell’analisi prezzi, del capitolato dei lavori e del quadro economico per la realizzazione delle opere, non trascurando la parte fondamentale del cronoprogramma dei lavori per la corretta realizzazione esecutiva delle opere che non può essere definita in assenza di un progetto serio, i tempi previsti dal bando non possono essere rispettati.

Non apprezzando l’accertamento delle singole problematiche dei porti, dei giusti e corretti sopralluoghi per accertare lo stato attuale e l’intercalata corretta per la predisposizione delle opere da realizzare, al fine di rendere l’opera funzionante e funzionale.

Vi è la necessità di evidenziare che per la corretta attuazione ricettiva di un porto, questi deve consentire una rivalutazione del territorio della fascia costiera, in grado di restituire il mare al suo territorio per pervenire ad un accettabile punto di equilibrio tra esigenze tecniche, economiche e di tutela paesaggistica e ambientale, per attrarre realtà limitrofe dalla novità per le sue diverse risposte economiche e ambientali che consentano lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per il futuro delle città portuali.

La realizzazione di una opera portuale e/o adeguamento di questi, deve consentire il giusto ripristino per le attività della Marineria Locale, adoperandosi per la risoluzione delle problematiche a cui è sottoposta la Marineria Siciliana che non riesce a trovare il dialogo e il confronto con gli uffici preposti, pur avendo le Marinerie le dovute conoscenze, le corrette professionalità, le potenzialità che vengono continuamente inascoltate.

Attorno ad un porto vi è la necessita di creare altre attività operative ed economiche in grado di generare benefici nel territorio, in grado di generare notevoli posti di lavoro necessari per lo sviluppo del

territorio, al fine di consentire una svolta decisiva ed un riscatto sociale e culturale, necessario a tutta la fascia costiera Siciliana.

All’interno di un porto vanno considerate:

  • la corretta viabilità interna con l’obbiettivo di abbattere le barriere architettoniche;
  • predisporre corrette piste ciclabili, strade, marciapiedi;
  • punti di rifornimento combustibile correttamente posizionati;
  • impianti di illuminazione notturni e diurni;
  • impianti fognari interni con annessi impianti di depurazione dei piazzali, prima che i reflui vengano convogliati alle reti fognarie cittadine;
  • realizzazione di impianti antincendio;
  • realizzazione di impianti con colonnine idrico e elettrico in banchina;
  • realizzazione di pontili per le corrette fruizioni dei porti;
  • realizzazione di ombraie, locali per la vendita al dettaglio del pescato, locali per il deposito della differenziata distribuiti all’interno dei porti;
  • realizzazione di locali di aggregazione per le marinerie locali complete di wc per sesso, con predisposte docce all’interno, che consentano alle marinerie e ai fruitori una corretta vivibilità;
  • predisporre capannoni industriali e carroponti industriali dedicati alle lavorazioni di manutenzione ordinaria e/o straordinaria e/o demolizione dei natanti nel rispetto delle normative vigenti e dell’ambiente.

Necessita tenere conto di considerare la realizzazione di locali cabine di trasformazione con trasformatori in ridondanza, dotare detti ambienti di locali batterie di accumulo per il recupero di energie alternative da fonti rinnovabili, come impianti di produzione energia elettrica dalla corrente marina e/o dal moto ondoso, mini impianti eolici, impianti fotovoltaici, e quanto altro necessario alla corretta autonomia di un porto degno di questo nome e proiettato al futuro nel rispetto dell’impatto ambientale.

Come già sopra riportato, molti porti presentano le stesse problematiche e diverse altre problematiche, non tengono conto di:

–       Parametri di funzionalità

  • Una corretta facilità di accesso e adeguamento della dimensione dei canali;
    • Efficiente protezione contro gli eventi naturali (vento – onde – correnti);
    • Coordinamento e settorializzazione nella varietà delle dimensioni degli ormeggi;
    • Cura particolareggiata per l’accesso per i Diversamente Abili;
    • Staticità e stabilità dei moli;
    • Servizi alla nautica da diporto e/o nautica professionale, prevedendo energia elettrica, idrica, illuminazione, aria compressa, luoghi di ritrovo, ecc;
    • disposizione corretta di bagni e docce, distinti per sesso e adeguati per i Diversamente Abili;
  • Punti di approdo per la corretta fornitura del carburante;
    • Area destinata al sistema di alaggio e varo;
    • Area destinata a parcheggio con predisposizione di zone per auto, moto e biciclette con area destinata anche al percorso pedonale;
    • Locali per il servizio di ristorazione e/o bar;
    • Area destinata alla manutenzione, pulizia e riparazione delle imbarcazioni;
    • Disposizione di sistemi di sicurezza come video sorveglianza, barra di accesso alla struttura automatizzata, ecc.

–       Parametri di impatto estetico

  • Non si è tenuto conto dell’impatto visivo e del contesto naturale dell’opera realizzata;
    • Qualità delle costruzioni, dei moli, delle banchine, ecc;
    • Qualità degli abbellimenti dei luoghi per il decoro urbano;
    • Una corretta qualità della distribuzione illuminotecnica ed una corretta scelta delle apparecchiature di illuminazione in riferimento alla loro applicazione, la predisposizione di idonea cabina di trasformazione con trasformatori in ridondanza per la gestione energetica della struttura, predisposizione di apparecchiature UPS per eventuale mantenimento dell’illuminazione di sicurezza, e come sopra riportato, l’inserimento di energie alternative.
    • Predisposizione di sistemi di sicurezza come video sorveglianza, barra di accesso alla struttura automatizzata, posizionamento corretto della segnalazione notturna dei porti.

–       Parametri di Sostenibilità ambientale

  • Non si è tenuto conto dell’uso di materiali ecologici;
    • della disponibilità di un programma di sviluppo ambientale;
    • della disponibilità di una corretta raccolta differenziata e del corretto riciclaggio degli sprechi;
    • della realizzazione di impianti di energia alternativa, predisponendo impianti termici solari, impianti fotovoltaici sulla copertura delle strutture e impianti eolici localizzati per il contributo energetico da fonti rinnovabili, nonché, sfruttare il moto ondoso per ulteriore contributo energetico;
    • il mantenimento della qualità dell’acqua e un sistema di mitigazione negli impatti ambientali, prevedendo impianti di depurazione nelle aree operative, nelle aree di transito e nelle aree di parcheggio.
    • particolare riguardo ai potenziali impatti del porto sul regime dei litorali latistanti, in un processo progettuale che implementi al suo interno la comparazione tra soluzioni tipologiche alternative e la successiva ottimizzazione della tipologia prescelta in ragione dei risultati dei necessari studi, rilievi e indagini che costituisce condizione necessaria per il raggiungimento del punto di equilibrio tra i compositi interessi.
  • la necessità di condurre “studi di prima approssimazione” da riportare in relazioni tecniche per lo studio di inserimento ambientale e paesaggistico, inoltre necessario sviluppare studi specifici di dettaglio per consentire la fruizione corretta dei porti.
    • La necessità di considerare le caratteristiche geometriche e i parametri funzionali adottando scelte progettuali in relazione alle specifiche condizioni meteomarine e geomorfologiche intrinseche alla tipologia del porto.

Per quanto sopra, lo scrivente ritiene che l’Amministrazione Regionale preferisca scaricare i fondi europei non curanti del raggiungimento corretto degli obbiettivi, sembrerebbe un gioco scorretto indirizzato nello scaricare le responsabilità, demandando ad altri lo svolgimento di quelli che sono i compiti istituzionali che dovrebbero essere risolti in ambito tecnico regionale, assegnando correttamente gli importi in riferimento ai corretti interventi di adeguamento per giungere agli obbiettivi di valorizzazione dei nostri porti, nella consapevolezza di risolvere correttamente le problematiche intrinseche dei porti Siciliani, che ad oggi, nulla hanno per essere definiti tali.

Fabio Micalizzi Presidente Regionale

E’ inaccettabile che la Regione Siciliana non abbia al suo interno un Ufficio di Progettazione in grado di garantire una svolta reale per la nostra Isola che da “Caput Mundi” è di fatto cimata, non in grado di realizzare quei minimi innesti che consentano il rilancio del nostro territorio e il futuro delle nostre generazioni, che di fatto lasciano perennemente la valigia di cartone ai migliori, che regaliamo ad altre nazioni senza il minimo impegno di spesa.

Trasmissione istanza a mezzo PEC.

Presidente F.A.S. Provincia di Palermo F.to Natale P.I. Pipitone

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