Sovranismo viene alla ribalta in Umbria grazie al Centrodestra “Salviniano”

Matteo Salvini con il neo eletto presidente della Regione Umbria Donatella Tesei

Prigionieri di un incantesimo malvagio, siamo rimasti per vent’anni estranei alla società reale. Vittime di una illusione che si chiama società dello spettacolo, una finzione fondata su menzogne e alienazione. E su un atroce comitato d’affari. Fondamentale in questa turpe storia il ruolo della informazione e delle caste privilegiate. Tu chiamala pure sinistra neocon, se vuoi: diciamo che finalmente (e semplificando) i popoli e le nazioni sin qua negati si stanno ribellando, nella maniera più civile, alle élite che tiranneggiavano la UE usando il politicamente corretto come una clava.
E la Sinistra in verità con la sinistra c’entra come i cavoli a merenda. Non è una sinistra di classe, anzi è stata la prima a picconare teoria e prassi del marxismo dall’interno. Non è una sinistra rivoluzionaria, poiché nessuno (ma nemmeno un cristiano che sia impegnato nel sociale) è per la emigrazione e i porti aperti: si resta a casa, per fare la rivoluzione o la resistenza. I mascalzoni che ci facevano il lavaggio del cervello giocano sfacciatamente alle tre carte, cambiandocele sotto il naso. Il trucco? Non discutono. Non accennano scuse o autocritica, malgrado i molti rimasti con le mani nella tagliola e gli errori marchiani (valgano per tutti Fornero e Jobs act). E nel frattempo montava tragicamente la natura piccolo borghese e papalina di una nazione che fu tra le prime ad alzare roghi. Non discutono: la gettano là con nochalance, con l’aria di Mosé appena disceso dal Sinai esibendo le Tavole della Legge. Boldrini docet, pretendeva di riscrivere il dizionario. Porti aperti, buttiamo giù le frontiere, ma intanto facciamo il grosso per Francia e Germania. E in ogni caso, i nudi numeri non rendono conto affatto (distribuzioni o meno) dello sviluppo del welfare stato per stato: una bocca da sfamare può pesare in modo molto differente. E in ogni caso sarebbe comodo, troppo comodo dopo avere saccheggiato continenti interi con colonialismo e imperialismo, deportarli tutti nelle nostre città a chiedere l’elemosina.
Siamo usciti da un regime terribile, che ci imprigionava come le sabbie mobili. Uno stato di cose che coltivava rendite e privilegi, mentre sciupava la speranza per allevare un popolo rassegnato. Un sistema degenerato dal cuore neocon, contrario al Genere Umano. Un sistema formidabile che ha preteso di dettare la propria epistemologia, il trionfo del consumismo e della macchina pubblicitaria, un sistema che si basava su una classe subalterna ma spregiata da Soros e Bergoglio; un sistema perfezionatosi al solo scopo di aggirare la democrazia, mettendo una minoranza in grado di spadroneggiare sulla maggioranza. La favola di Re Nudo diventa così l’incubo di Re Ubu…
Siamo stati noi, è stata la nazione a difendersi e non accettare il regno delle menzogne. Che l’Umbria sia il punto di inizio per liberare l’intero Paese. Mattarella si vergogni, verrà citato sui libri di storia come il principale responsabile di un governo falso ed eterodiretto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *