Partinico, un borgo dell’entroterra palermitano che ci parla di arte e di storia.

di Marilena Sperlinga

Chi ha avuto la fortuna di visitare Barcellona ed ha ammirato il  Parco Güell, ha avuto la sensazione di essersi immerso in un contesto fiabesco, un esempio di turismo a portata di bambini.

In Italia, la stessa magia è stata riprodotta in piccolo, all’interno di un borgo di un paese dell’entroterra nel palermitano. Il paese si chiama Partinico ed il borgo Parrini.

Sembra di essere in una porzione di villaggio turistico per bambini, dove decori e colori rimandano ad una dimensione onirica, surreale quanto basta per farci sognare.

Fra asini che ragliano e incursori estasiati, il borgo rappresenta un esempio di turismo rurale, poco distante da un mare incantevole e a portata di tutti; fra le cose da visitare del palermitano sicuramente un esempio di turismo agricolo con un’attenzione all’arte, in una forma insolita e proprio per questo affascinante.

In una parete di una delle case ristrutturate si legge “L’originalità consiste nel tornare alle origini” a chiusura di una scritta quasi naif, la specifica “omaggio a Gaudì”.

Una frase che sintetizza bene la primordialità del contesto ed il riferimento a Antoni Gaudí risulta tanto evidente, quanto essenziale.

Fra i borghi dell’entroterra siciliano, Borgo Parrini rappresenta un’eccezione;, perdersi per ritrovarsi in un microcosmo magico è una delle sensazioni più forti che coinvolge l’avventore spesso fortuito ed ignaro.

Il borgo è collocato in una contrada già denominata “Parrini” nelle mappe del catasto borbonico.

La nascita si fa risalire a quando i Padri Gesuiti del Noviziato di Palermo, detti i Parrini, acquistarono delle terre in alcuni feudi delle zone a nord est del comune di Partinico.

La ristrutturazione che ha dato a questa piccolissima porzione di territorio tanta notorietà si deve all’acquisto nel 2009 di un immobile da parte dell’imprenditore Gaglio, a cui seguirono altri acquisti ed altre ristrutturazioni.

Una passione per l’arte, ed in particolare per l’arte spagnola, che ha suggellato la storia di questo piccolo borgo, rendendolo famoso.

Questo piccola perla, incastonata in un contesto rurale che dista dal mare pochi chilometri, ha avuto una storia lunga e complessa e nel tempo è stato dimora di operai stanchi (ovvero di coloro che lavoravano nell’azienda del moscatello dello zucco del principe francese Henri d’ Orleans, duca d’Aumale, insediatisi nel territorio nell’800), nonché luogo di villeggiatura e punto di riferimento enogastronomico.

Famoso per alcuni prodotti tipici, quali il pane dei Parrini, fragrante e dal profumo inebriante, il Borgo oggi rappresenta una scoperta, una di quelle soprese che stupiscono i grandi e fanno felici i più piccoli.

Un turismo che guarda alle famiglie e che fa l’occhiolino all’arte, educandoci alla bellezza delle cose semplici e dei grandi artisti.

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