DOTTORE, MA ALLERGICI SI NASCE O SI DIVENTA?
della Dott.ssa Caterina Maria Grillo
In un’epoca di allarmismo è sempre più frequente la preoccupazione dei pazienti circa le allergie.
La domanda che più spesso mi viene fatta è se sia normale che sempre più bambini siano allergici o intolleranti a qualche alimento, così come se sia normale il crescente numero di adulti che si scoprono allergici dopo i 30 anni.
In realtà non c’è nulla di nuovo sotto il sole, infatti l’unica cosa ad essere cambiata in questi anni è semplicemente la qualità e l’accuratezza della diagnosi. Infatti se fino a qualche anno fa le cosiddette “prove allergiche” erano un test da eseguire prettamente presso una struttura ospedaliera, attualmente il test più affidabile, ovvero il “prick-test” (che si esegue sul braccio, facendo andare sottocute dei campioni di allergeni) è di semplice esecuzione e può essere effettuato in modo sicuro anche ambulatorialmente.
Inoltre al giorno d’oggi certi tipi di interventi chirurgici molto demolitivi, come quelli per la poliposi nasale o la sinusite, sono considerati una vera rarità: infatti i pazienti vengono semplicemente “intercettati” precocemente, così da essere curati prima di rendere necessaria un’operazione. Lo stesso accade con i bambini, pensiamo ad esempio a come oggigiorno si senta parlare molto meno di operazioni per le “adenoidi”, anche in questo caso, infatti, si tratta semplicemente di un tessuto infiammatorio tipico dei bambini allergici, che se trattato in tempo e con le giuste terapie si asciugherà completamente senza rendere necessario un intervento in anestesia generale.
Allergeni comuni, come gli acari o le muffe sono presenti praticamente ovunque, infatti vengono definiti “perenni”, ma non dimentichiamo che anche le graminacee e la parietaria possono essere considerate praticamente perenni in determinati tipi di regioni: in Sicilia, ad esempio, la temperatura sopra i 20 gradi per almeno ¾ dell’anno e l’alto tasso di umidità favoriscono la presenza costante di allergeni che altrove vengono considerati “stagionali”.
Infine molti pazienti osservano come alcuni cibi possano procurargli disturbi pseudo-allergici, come rossori o gonfiore addominale. In questo caso voglio ricordare che mentre esistono alimenti che notoriamente possono dare reazioni allergiche in quanto ricchi di istamina (una sostanza che tende a far “infiammare” l’organismo) o istamino-liberatori, è altrettanto vero che esistono alimenti che “crociano”, ovvero esasperano, l’allergia ad alcuni agenti inalanti (ad esempio questo accade con l’allergia agli acari e la frutta secca).
Ovviamente la cura esiste, ed è molto sicura. Innanzitutto andrebbe rimossa, per quanto possibile, la causa scatenante. Eliminare tappeti e peluche dalla cameretta dei bambini in caso di allergia agli acari, ad esempio… Ma ovviamente questo non basta! Antistaminico e spray nasale danno sollievo, è certo, ma non rappresentano la soluzione. Cosa fare quindi in caso di allergia? Il nostro consiglio è la “desensibilizzazione”, ovvero una terapia quotidiana da effettuare a casa per qualche mese, dove vengono assunte dosi piccole e crescenti dello stesso allergene a cui si è sensibili: in questo corpo l’organismo svilupperà in maniera naturale e graduale le proprie difese facendo tornare il paziente ad essere un soggetto normale.
Caterina Maria Grillo