Prorogata al primo settembre la mostra dedicata a Carla Accardi al palazzo delle esposizioni a Roma.

Foto di Marilena Giorgia Sperlinga

Nel centenario della nascita, al palazzo esposizioni di Roma, una mostra antologica su Carla Accardi curata da Daniela Lancioni e Paola Bonani.

Lo sviluppo del percorso, ordinato cronologicamente su sette sale allestite con cura ed in alcuni casi seguendo lo schema progettuale proposto dalla stessa artista, racconta una donna che ha fatto dell’arte una cifra esistenziale, una donna che ha promosso le proprie idee mettendosi costantemente in discussione.

L’opera artistica di Carla Accardi, nata a Trapani nel 1924 e morta a Roma nel 2014, si contraddistingue fin dall’inizio per un uso sapiente della ripetizione e della differenza, l’intenzione è quella di annullare il segno per autonomizzare l’arte.

Foto di Marilena Giorgia Sperlinga
Foto di Marilena Giorgia Sperlinga

Il bianco ed il nero dei primi anni delle sue creazioni testimoniano questa tensione al contrasto, generando una popolazione che lei stessa definisce come reinventata.

Così con il bianco e nero, così con i colori riscoperti o scoperti anni dopo, fino alle fluorescenze luminose che trovavano nella plastica un modo di nobilitare l’arte rendendola mistificazione della realtà, ma che alla realtà si richiamava.

Le forme geometriche ed i materiali utilizzati sottolineano sempre l’originalità di un pensiero che non basta mai a sé stesso, che si rivoluziona per ritrovarsi, perdendosi nel dubbio.

Foto di Marilena Giorgia Sperlinga
Foto di Marilena Giorgia Sperlinga
Foto di Marilena Giorgia Sperlinga


Foto di Marilena Giorgia Sperlinga
Foto di Marilena Giorgia Sperlinga

In osmosi perenne con il contesto culturale in cui viveva, in molti l’hanno definita l’artista degli artisti, una donna impegnata che nel 1970 fonda con Carla Lanzi ed Elvira Bonatti il gruppo di rivolta femminile, a testimonianza di una totale partecipazione ai valori e alle querelle culturali del suo tempo.

Carla Accardi amava la poesia e spesso i titoli delle sue opere erano tratti dalle sue poesie, premessa e risultato del manufatto artistico stesso.

Foto di Marilena Giorgia Sperlinga

Un’artista che ha attraversato la storia dell’arte italiana e che ha prodotto opere fino alla fine dei suoi giorni, dando prova di essere una mente creativa che gli stimoli li autodeterminava, ascoltando il suo tempo, senza mai perdere la propria originalità.

Questa mostra è un omaggio che è in grado di renderle giustizia e di farla conoscere in tutte le sue sfaccettature. Un bel viaggio conoscitivo, da non perdere.

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