Trauma secondo una visione globale
La definizione di trauma è di semplice deduzione per tutti nell’accezione comune del termine, ma di grande difficoltà se si vuole definire in modo sintetico, considerato che la percezione di un evento o una patologia di qualsiasi natura, è sicuramente vissuta in modo diverso da ognuno di noi, considerato che la percezione individuale è singolare.
La psicologia medica è volta a ricercare la connessione tra un disturbo somatico (anche generico) e la sua eziologia.
Il presupposto teorico di base è la considerazione dell’uomo come unità psicofisica inscindibile.
L’interconnessione tra un disturbo e la sua causa d’origine psichica, emotiva o fisica si riallaccia alla visione olistica del corpo umano, all’interno della consapevolezza che il corpo e la mente sono strettamente legati tra loro. La psico-neuro-immunologia, per esempio, ha l’obbiettivo di chiarire le relazioni tra funzionamento psicologico, secrezione di neurotrasmettitori ed ormoni e funzionamento del sistema immunitario stesso.
I campi d’impiego della psicosomatica sono prevalentemente stress (distress cronico) e traumi fisici, psichici e sociali esistenziali.
Si è sempre saputo che i sentimenti e le emozioni producevano una certa ripercussione sull’organismo e questo orientamento scientifico sostiene, che la malattia nasce anche dal rapporto dell’individuo col suo ambiente.
La medicina Olistica, in particolare, afferma che l’emozione è spesso determinante nell’eziologia della malattia. Tuttavia, è bene ricordare che una particolare situazione ha un preciso significato in ciascun individuo in funzione del suo vissuto e della sua storia unica, specialmente rispetto a come si abbia vissuto dal punto di vista dell’affettività inter relazionale.
Se l’espressione motoria rispetto ad un qualsivoglia trauma, fisico, verbale dell’aggressività o dell’angoscia è ostacolata o bloccata, le risposte del sistema nervoso centrale verranno vicariate verso il sistema vegetativo, provocando conseguentemente disturbi patologici nella funzionalità degli organi. Proviamo allora ad immaginare quanti traumi possono essere diventati cronici e di come sia difficile trovare il nesso di causa-effetto per risalire alla motivazione etiologica e poter così, di conseguenza, risolvere la patologia ed evitare il ripresentarsi della stessa.
Il trauma, per definizione, è tale se vede il soggetto passivo, cioè incapace di fare fronte a quanto gli sta succedendo.
In altre parole, se siamo in grado di ammortizzare e risolvere l’evento traumatico, per quanto doloroso esso sia, non porteremo su di noi gli effetti devastanti che invece lasciano il segno su un soggetto emotivamente fragile, disarmonico, con scarse conoscenze di sé e privo di risorse, che potrebbero fornirgli i professionisti del settore, che lo sostengano con i mezzi e la conoscenza necessaria ai casi e con quell’amore che, per sua natura è la panacea di ogni male.
Dott. Rosario Pappalardo