Antonio Presti, un imprenditore con la vocazione da mecenate – Fiumara d’arte ed atelier sul mare, due realtà tutte da scoprire
Antonio Presti è un nome che nell’immaginario catanese rappresenta scommessa, tenacia e soprattutto voglia di fare.
Un imprenditore che ha fatto della promozione della bellezza il suo vessillo, quasi un alchimista che ha saputo trasformare le brutture di quartieri dimenticati come Librino, in omaggi all’arte, vissuta come costruzione di senso dall’intera cittadinanza.
La famosa porta della bellezza è infatti una maestosa installazione, dove progettualità di insigni artisti si sono mescolate con la manualità di bimbi che hanno cesellato, decorandole, mattonelle di terracotta per trasformarle in bellissimi bassorilievi, sculture dai significati spirituali più elevati.
Non sempre però l’atteggiamento da visionario con la voglia di creare nuovi scenari e soprattutto con la determinazione di usare il denaro per finalità ad alto contenuto etico, sono stati ben visti e le traversie processuali che la sua Fiumara ha dovuto attraversare sono un esempio di come, a volte, le istituzioni si chiudono a riccio per ripercorrere ciò che conoscono, considerando l’apertura al nuovo come una zona di pericolo da evitare. A prescindere.
Nel corso degli anni il progetto della Fiumara si è andato sviluppando ed ha trasformato la zona lungo la fiumara di Castel di Tusa, zona bellissima per le spiagge, le coste e le molte bellezze naturalistiche, in un museo all’aperto, un parco che accoglie 12 opere monumentali, che si innestano nel territorio, creando stupore in chiunque le osservi.
Ogni opera è un viaggio di esplorazione dentro sé e di contemplazione dell’arte nel suo rapporto con la natura e con le costruzioni umane. Natura e cultura si interfacciano e si arricchiscono vicendevolmente.
Lungo il percorso di Fiumara d’arte si snodano tante prospettive e tanti modi di osservare il mondo, Energia Mediterranea di Antonio Di Palma, è una di queste.
Un’imponente onda di cemento, colorata blu klein, a segnare il confine fra le montagne ed il mare. Al centro un soffio di vento che ne gonfia la struttura e ne definisce il movimento.
Monumento per un poeta morto o, come di solito viene conosciuta, finestra sul mare è un’opera collocata all’interno del progetto nel 1989, dopo la morte dell’artista.
Una delle opere di Tano Festa più rinomata, che sembra raccogliere tutta la sua poetica e proiettarci verso una dimensione onirica, in cui i confini non esistono più.
Un artista le cui quotazioni sono salite, come spesso succede, dopo la sua morte, avvenuta appunto un anno prima dell’inserimento dell’opera all’interno del percorso della Fiumara.
Dedicata alla morte del fratello, l’opera di Tano Festa è una cornice azzurra, alta 18metri e realizzata in cemento armato ed armatura ferrosa, una finestra che apre l’orizzonte verso l’infinito.
Le nuvole che interferiscono con l’azzurro così preponderante sono una delle caratteristiche delle opere dell’autore, quasi una distrazione che ci ricolloca nello sconfinato cielo delle nostre emozioni.
Collocata nel percorso nel 1990 e cioè lo stesso anno dell’Energia Mediterranea di Antonio Palma, un’altra opera che crea un effetto di spaesamento in chiunque la voglia vivere in maniera intensa e facendosi guidare dalle proprie emozioni, è il labirinto di Arianna di Italo Lanfredini.
L’opera è un racconto sulla vita, sulla nascita e sul cammino che porta alla propria evoluzione spirituale. Si richiama alle radici classiche della nostra cultura, per andare oltre e consentire al visitatore un viaggio all’interno della propria interiorità.
Il racconto della Fiumara è anche quello di una terra che si affaccia sul mare e che racconta la propria energia, un ‘energia che trova il suo riscontro fisico anche all’interno dell’altra opera di pregio che Antonio Presti ha regalato alla nostra Sicilia, l’Atelier sul mare.
Un albergo museo che si sposa benissimo con le idealità che fanno da fondamento al percorso di Fiumara d’arte.
Non è casuale che una delle stanze, cosiddette d’autore, si intitoli Energia.
La stanza di Maurizio Mochetti, infatti, è un invito all’eros e alla passione, un rosso che invade l’animo per esplodere in una vista sul mare mozzafiato. Il bianco delle pareti ed il rosso del mobilio si contrastano per ritrovare un equilibrio, un’armonia che vede l’energia dell’ospite protagonista.
Del 1991 è la stanza Il Nido.
L’autore Paolo Icaro regala al visitatore un’esperienza di candore, che si esprime e si completa nell’abbraccio sicuro di un letto scultura, un’ala semiellittica che accoglie per proteggere i sogni di chiunque voglia lasciarsi andare alle braccia di Morfeo.
Le stanze d’autore, sono molteplici e sono tutte esperienze che coinvolgono i cinque sensi, motivando riflessioni e grandi moti di fascinazione.
L’hammam o la stanza del profeta, ad esempio, raccontano questo e molto altro.
L’hammam di Sislej Xhafa è un omaggio alla cultura araba, un bagno mediorientale che sposa la logica del confronto sociale e dell’integrazione.
Troviamo tappeti afgani, lampade marocchine a confronto con la sauna finlandese; uno spazio che abbraccia numerose culture per promuoverne una visione unitaria, interdipendente ed aperta.
La stanza del profeta è un omaggio che Antonio Presti ha voluto dedicare al poeta Pierpaolo Pasolini, una stanza a cui si accede non entrando, ma “abbattendo” la porta.
In questa stessa porta si leggono versi profetici del poeta, tradito nel profondo dai tempi e nei suoi ideali.
La grande finestra, vede ancora una volta protagonista il mare, a sottolineare come nella cornice di una grande regista, la natura è prepotente ed è catartica, oltre che liberatrice.
Esperienze complete e che arricchiscono l’animo di chi voglia farsi coinvolgere.
In questo senso la visita guidata che l’albergo consente, previa prenotazione, è davvero imperdibile, perché permette di immergersi con consapevolezza, ampliando i propri orizzonti conoscitivi.
Un turismo consapevole, colto ma che lascia spazio a contesti naturalistici straordinari e non solo.