S’Angelo, il paese delle fiabe. Un progetto di rigenerazione urbana ad impatto zero

Negli ultimi anni il recupero economico ed urbanistico di borghi abbandonati o semplicemente dimenticati, ha prodotto iniziative culturali molto interessanti un po’ ovunque sul nostro territorio, dalla Lombardia alla Sicilia. Iniziative che in molti casi hanno puntato a coinvolgere giovani disagiati, ma che, in ogni caso, hanno prodotto esempi più che validi di recupero e riqualificazione di quartieri ed aeree dismesse.
Si tratta di una forma di marketing territoriale che punta a coinvolgere la cittadinanza, per promuovere un turismo che faccia della cultura e della storia del territorio un punto di forza.


OPERE


La regione Lazio, oggi nel 2020, vanta un progetto urbano di riqualificazione che utilizza la street art e lo fa a S’Angelo, in provincia di Viterbo.
Un progetto che ha visto una gestazione di circa tre anni e che è stato inaugurato il 27 Novembre del 2017, con il primo murales a firma di Tina Loiodice.
Nel paese delle fiabe, è stata Alice ed il suo meraviglioso mondo a fare da apripista.
Una rigenerazione urbana che guarda al futuro, ponendosi in un’ottica del tutto ecosostenibile. Riqualificare significa improntare un modello economico ad impatto zero e l’utilizzo della street art alla stregua del famigerato Banksy, è un modo per utilizzare un’arte contemporanea, democratica nella sua essenza, per dare lustro alla storia di un intero paese.


UNA PERFETTA FUSIONE TRA PASSATO E FUTURO


Il progetto di S’Angelo è stato ideato nell’estate del 2016 e realizzato a Novembre dello stesso anno per conto dell’associazione Acas. Un progetto green, ad impatto zero che tende a rivalutare ciò che esiste e non a costruire ex novo.
ACAS è un’associazione nata in maniera spontanea che tende ad implementare un progetto di lunga durata. Una realtà che si autosostenta sia da un punto di vista energetico, profondendo entusiasmo e voglia di fare, che per le diverse personalità e competenze che orbitano al suo interno.
Il progetto vuole innescare una vera e propria riscoperta e rinascita del territorio della Tuscia, ispirandosi all’esperienza vincente di Civita Bagnoregio. Una mission che si è concretizzata anche attraverso due importanti ristrutturazioni, ovvero la risistemazione della storica fontana di Sant’Angelo e la risistemazione dell’edicola mariana (ottocentesca), in prossimità di Sant’Angelo (località Montesecco).


OPPORTUNITA’ SCUOLA INFANZIA


Oggi i fantastici murales sono 36 e dal Piccolo principe ad Hansel e Gretel, passando per Don Chisciotte e Pinocchio, la sensazione è che la realtà venga sublimata e diventi occasione di evasione onirica non solo per i più piccoli, ma anche per gli adulti.
Un progetto con una quota rosa importante e dove le street artist donne sono prevalenti. Artiste popolari che hanno avuto anche la loro controparte maschile, la rivisitazione dei personaggi di Pinocchio nelle undici formelle colorate di Gabriel De Carli, sono un esempio di questa sinergia fra femminile e maschile.


ATTIVITA DI RECUPERO QUARTIERI


Quando si parla di rigenerazione urbana, riqualificazione e quindi valorizzazione del territorio, gli ambiti coinvolti non possono mai essere circoscritti, per cui se ad una prima osservazione ciò che colpisce è S’angelo come museo a cielo aperto di una street art a carattere popolare, il riverbero ed il risultato di questa maestosa riqualificazione urbana sono i numerosi sentieri e camminamenti che da Sant’Angelo si irraggiano verso i comuni e le frazioni limitrofe. Uno di questi, e non a caso, è stato ribattezzato “Sentiero dei Castelli e delle Fiabe”, mappato anche dal Club Alpino Italiano.
Questi sentieri, almeno in prossimità di Sant’Angelo, verranno abbelliti con opere sempre ispirate alle fiabe e al fantastico (statue, installazioni in pietra e legno).
La prospettiva territoriale dunque si allarga e ci si proietta verso la creazione di una rete sentieristica di collegamento anche ai siti archeologici della Tuscia.
Ogni cambiamento o evoluzione implica anche resistenze, ed il presidente dell’Acas, Gianluca Chiovelli, sottolinea come il grande successo dell’iniziativa, ha spaesato i locali che in un certo senso si sono sentiti invasi da un flusso di forestieri che non avrebbero mai neanche immaginato.
La normale conseguenza di una crescita esponenziale, che è andata oltre le più rosee aspettative.


CONTRIBUTO SOCIOLOGICO


Gianluca Chiovelli ci ha detto che l’Acas nella realizzazione di questo progetto si è ispirata sia al Parco Bomarzo che al park Guell di ispanica memoria, e l’associazione di idee che ne consegue ci catapulta in Sicilia, nel comune di Partinico, rinominata la Barcellona di Sicilia, dove, allo stesso modo di S’Angelo, si è optato per un’opera di rigenerazione urbana che avesse come idee portanti la valorizzazione dell’esistente e la promozione del territorio e le cui opere di ristrutturazione si sono ispirate proprio all’autore del Park Guell. Partinico si è trasformato in un omaggio a Gaudì, nel Viterbese invece realtà e fantasia si sono fusi per creare un viaggio nel magnifico immaginario delle fiabe.
Le implicazioni di un simile approccio economico, turistico ed ecosostenibile sono da valutare, studiare ed approfondire, un vero e proprio modello di riferimento che in Italia ha visto sorgere esperienze di riqualificazione e rigenerazione urbana dai connotati più affascinanti e soprattutto, dato fondamentale, del tutto green.
Rispetto dell’ambiente, amore per il territorio, esperienze culturali che coniugano la storia con la contemporaneità, una prospettiva attuale che ammicca ad un futuro sempre più florido.

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