A Catania è stato siglato un Accordo Istituzionale “senza precedenti in tutta Italia” contro la devianza minorile.

Al palazzo della Prefettura lo scorso 14 gennaio 2021 è stato presentato

“Un Accordo che non ha precedenti in tutta Italia”[cit. R.Di Bella]  “volto a prevenire la devianza giovanile nell’area metropolitana di Catania e ad assicurare la piena attuazione delle funzioni di tutela dei minorenni o dei giovani adulti destinatari di provvedimenti giudiziari civili e penali

R.Di Bella

sottoscritto in forma digitale tra il Prefetto, il Sindaco della Città metropolitana, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale, il Presidente del Tribunale per i minorenni, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, il Rettore dell’Università degli studi, il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, il Dirigente dell’Ufficio scolastico Regionale, il Direttore dell’Ufficio Servizio sociale per i minorenni dell’Amministrazione della Giustizia e il Dirigente Provinciale dell’Ispettorato del Lavoro, d’intesa con l’Arcidiocesi di Catania e le Diocesi di Caltagirone e Acireale.

I punti focali dell’Accordo.

Innovativi e lungimiranti, i contenuti dell’Accordo prevedono l’istituzione di un Osservatorio di coordinamento e monitoraggio con sede in Prefettura, avente la funzione di verificare l’attuazione dell’accordo stesso, assolvendo i compiti di amministrazione, approvazione di piani annuali e di bilancio, individuazione di collaborazioni con soggetti istituzionali e associazioni di volontariato qualificate. 

Fondamentale è la previsione di circuiti comunicativi tra Uffici giudiziari ordinari, Uffici minorili e forze dell’ordine. Ciò comporterebbe un intervento tempestivo degli Uffici minorili, anche laddove ci siano indagini penali a carico di maggiorenni che possano arrecare pregiudizi alla salute psico-fisica dei minori.  

Sono state stabilite, inoltre, attività di prevenzione e di interventi di polizia giudiziaria mediante una mappatura territoriale dei quartieri a rischio, tracciandone le linee guida da adottare e una formazione adeguata del personale di polizia sulle tematiche minorili. Verranno affidati alle forze dell’ordine, con progetti mirati, percorsi di educazione alla legalità nelle scuole, e saranno inseriti nei percorsi rieducativi dei ragazzi.

Saranno anche predisposte delle misure di inclusione sociale e scolastica attraverso il prolungamento dell’orario a tempo pieno nelle scuole dei quartieri a rischio con mensa gratuita. Saranno attivati anche degli sportelli psicologici con specialisti per individuare i disagi personali e familiari e svolgere attività di mediazione. La dispersione scolastica dovrà essere segnalata dal dirigente scolastico alle Autorità giudiziarie, con l’obiettivo del recupero culturale dei quartieri degradati. L’Ufficio scolastico dovrà provvedere, in base al Protocollo “Liberi di Scegliere” d’intesa col Miur siglato il 31 luglio 2020, a promuovere programmi di legalità e di cittadinanza attiva, anche per mezzo di associazioni qualificate.

Importante sarà l’impegno dell’Università che supporterà economicamente percorsi di inclusione culturale e sociale per i giovani adulti meritevoli. Inoltre, fornirà dei sussidi a chi vuole continuare gli studi. Si impegnerà alla realizzazione di progetti urbanistici, con l’aiuto delle facoltà di ingegneria e architettura, per riqualificare il territorio. 

Sempre in attuazione degli impegni sottoscritti dalla Conferenza Episcopale Italiana con il Protocollo Liberi di Scegliere, l’Arcidiocesi di Catania e le Diocesi di Caltagirone e Acireale si adopereranno per la realizzazione di centri polifunzionali e attività sociali mettendo a disposizione i locali parrocchiali, ed inoltre, si occuperanno della formazione degli operatori parrocchiali per la prevenzione pastorale dei fenomeni di criminalità e devianza minorile. 

“Un atto d’amore per la città”.

Sono le parole del Prefetto Claudio Sammartino, che, a pochi giorni dal pensionamento, ha voluto compiere per le generazioni future. Il suo atto di amore è il frutto di un risultato straordinario nato dalla già consolidata sinergia con il Presidente del Tribunale dei Minori di Catania Dott. Roberto Di Bella, quando entrambi operavano a Reggio Calabria.  Infatti lì, venne siglato un protocollo d’intesa con le Autorità giudiziarie del Distretto, della Questura, del centro di Giustizia minorile, delle Istituzioni Sanitarie, con gli Ordini forensi, con le Associazioni di settore e con l’Autorità Garante per l’infanzia, avente come oggetto

la tutela dei minori destinatari di provvedimenti giudiziari civili e penali, compresi quelli riguardanti i minori vittime di abusi sessuali o maltrattamenti intrafamiliari”. 

Anche in quell’occasione venne istituito un Osservatorio provinciale di monitoraggio all’interno della prefettura. 

D’altronde non si poteva più restare inermi dinanzi a giovani vite spezzate dalla morsa della ndrangheta. Da questa esperienza pregressa con il dott. Roberto Di Bella, fondatore e referente del Progetto Liberi di Scegliere, studiato per dare ai figli dei boss l’opportunità di scegliere una nuova vita lontana dal contesto mafioso, è nata l’idea di un Accordo per il territorio catanese che potesse coinvolgere altresì istituzioni come l’Università, le Diocesi, l’Ispettorato del lavoro e impegnare le Forze dell’Ordine anche in progetti e attività di recupero di minori e sensibilizzazione alla legalità.

Una possibilità di riscatto per Catania

“Catania è tra le città con alto tasso di delinquenza minorile”

Salvo Pogliese

, ha affermato il Sindaco Salvo Pogliese con statistiche alla mano, “e la dispersione scolastica raggiunge il 19% della percentuale nazionale”. Sono dati agghiaccianti se si pensa che Catania è una città universitaria e con intense attività culturali. Non si può certamente affermare che non è mai stato fatto nulla per fronteggiare il problema, ma mancava una progettualità coesa e aderente al territorio. 

Grazie ai 25 anni di esperienza del dott. Di Bella in un Tribunale minorile difficile come quello di Reggio Calabria, Catania potrebbe giocarsi la carta vincente, quella del riscatto. Sebbene le dinamiche di devianza minorile e criminalità organizzata abbiano matrici diverse, ci troviamo pur sempre dinanzi a ragazzi che non hanno avuto altre alternative e non sono stati liberi di scegliere un’adolescenza diversa. 

Valeria Barbagallo

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