IN CASA DI GIOVANNI SCUTO SPRIZZA FEDE, ORGOGLIO E DIGNITA’

Il personaggio più amato ed influente durante le celebrazioni Agatine, Giovanni Scuto 95enne, ma non li dimostra, la sua mente è un’enciclopedia vivente. Il suo vissuto è un viaggio nella memoria di alcuni tratti della sua vita, con la fascinazione del linguaggio dialettale più avanzato, lucidissimo e prepotentemente racconta la storia della candelora dei fruttivendoli, ma anche di tutte le altre che restano indimenticabili scritte in un libro delle sue memorie.

Chi saprà mai quanto di vero c’è nel suo racconto tutto concentrato attorno alle candelore o quanto c’è di fantasia o di immaginazione, vista la sua veneranda età, credo nessuno, perché è stato mastro responsabile fino al 1988 personaggio da primo piano talmente rigoglioso il suo talento autobiografico, molto immaginifico che tutto il suo racconto ruota attorno alla candelora dei fruttivendoli sin dalla prima alba della passione all’età attuale, maturata nell’ambiente familiare, niente invece parla del periodo fascista o periodo bellico o post bellico, né di politica. L’economia familiare è sempre stata mediocre, racconta invece il Sig. Scuto, ho preferito dare ai miei figli quello che ho potuto, mentre ora vivo con una casa in affitto e aggiunge: i miei figli hanno imparato che il denaro nasce dal lavoro, dall’occupazione anche dei genitori, che stanno molto tempo fuori per guadagnare quel denaro con cui vivere bene. Questo ci rende felice, specialmente perché a casa insegniamo l’etica del lavorare per vivere giorni migliori e per il futuro. Con questi sani principii Giovanni Scuto ha toccato con mano la felicità della sua giovinezza grazie anche alla sua cara moglie che gli ha regalato 19 figli ed ha allargato la sua famiglia con figli, nipoti e pro-nipoti in totale ben 141 quasi tutti in buona salute.

La storia del Cereo dei fruttivendoli è lunga e varia, in essa è incisa una data1888 senza riferimento se si tratta dell’anno di costruzione o di restauro. Negli anni 40 l’Amministrazione della festa di Sant’Agata ha premiato i portatori con una targa di riconoscenza, che è stata affissa sull’Angelo sinistro al primo piano assieme ad una collanina d’oro posta ad ogni edizione della festa. Il Sig. Scuto racconta, inoltre, che nel 1958, grazie ai fondi recuperati dalle offerte della cera sono serviti alla costruzione di ben due candelore, date poi in offerta a Sant’Agata. La storia delle candelore continua, nel 1960 il Sig. Scuto, in collaborazione con il collega Milici Giovanni hanno realizzato il primo impianto d’illuminazione dei fiori freschi posti alla sommità del Cereo in sostituzione della boccia, fu una innovazione molto apprezzata tanto che è stata imitata da tutte le altre candelore. Durante una edizione della festa di Sant’Agata, anni 60-70 furono sorpresi da un temporale, a causa del quale si danneggiarono alcuni pezzi portanti che furono sostituiti in ferro come anche le aste porta bandiere alla sommità del cereo, che grazie al saper tutto fare del Sig. Giovanni Scuto, queste ed altre riparazione necessarie anche se è mastro emerito, non le fa mancare il suo pronto intervento.

Originariamente il cereo consisteva in un fascio di lunghe candele che formavano un unico torcione che introdotto in manufatti di legno formavano una candelora grezza.

La tradizione delle offerte della cera in segno di vocazione a Sant’Agata continua sin dai tempi antiche, queste non si limitano soltanto alle offerte, ma anche alle prestazioni di mano d’opera per manifestare fede e amore alla Santa Patrona di Catania. Il Sig. Giovanni Scuto è, e rimane un testimone irripetibile, così come ci ha insegnato col suo esempio del fare opere specialistiche artigianali

Carmelo Santangelo

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