La Guerra Gallica

Cesare alla fine di un grande lavoro di trattative riesce nel suo intento politico. Il supporto di Crasso e Pompeo, con cui costituisce il primo triumvirato e riceve la carica di Proconsole. Il suo scopo principale adesso diventa quello di iniziare velocemente campagne militari, assoggettare province, conquistare nuovi territori ed accrescere la sua fama in Roma. Dopo alcune scaramucce con Daci e Parti, Cesare si trova a Roma quando viene a sapere che alcune tribù Galliche che vivono nelle zone dell‘ attuale lago di Costanza decidono di lasciare i loro territori con l‘ intento di stabilirsi in Gallia .

Cesare intuisce che in realtà gli Elvezi avrebbero potuto destabilizzare l‘ intera regione quindi convince il senato che è necessario pacificare la regione, portare aiuto militare e consolidare una volta per tutte il dominio romano nella provincia delle Gallie. La regione dell‘ attuale Francia , per come ce la descrivono le fonti antiche promo fra tutto proprio Giulio Cesare, è composta da una serie di tribù molto differenti tra loro molte delle quali non parlano nemmeno la stessa lingua e spesso in guerra tra loro per l‘ espansione dei propri confini.

Agricoltura intensiva e caccia sono le principali fonti di sostentamento ma Roma decide di posizionarsi stabilmente nella regione , punto di Interesse centrale e confinante diretta con l‘ italia la penisola iberica e forte di un territorio ottimo per le coltivazioni e attraversato da fiumi navigabili. Giulio Cesare parte quindi da Roma con 12 legioni in parte donategli da Pompeo e impone una marcia forzata alle truppe di 150 km al giorno raggiungendo la Francia a tempo di record.

Cominciano così le guerre Galliche note proprio perché verranno raccontate da Cesare in prima persona nel : Debello Gallicum . Comincerà un‘ operazione militare che porterà Cesare alla conquista della regione francese che a tutt‘ oggi divide gli storici, per qualcuno fu una vera e propria strategia militare volta alla totale ambientazione di un popolo che si distinguerà in una cruenta e feroce rappresaglia ..

lo stesso Cesare non nega atti nei sui scritti con dovizie di particolari, come il massacro di donne vecchi e bambini che faranno coniare  a tal proposito a Plinio il vecchio per la prima volta la parola: crimini contro l‘ umanità .

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