Pescatori siciliani fermi con danno per colpa di un decreto scritto male dall’ex Assessore Regionale Agricoltura e Pesca

Riceviamo la lettera aperta trasmessa dalla Associazione Pescatori Marittimi Professionali a tutte le Istituzioni Regionali con particolare riferimento all’attenzione del neo Assessore regionale all’Agricoltura On. Luca Sammartino, che nei giorni scorsi incontrava i componenti della Consulta Regionale Pesca. Di seguito pubblichiamo integralmente il testo riportato nella missiva:

“Si, ma in peggio! Continua la saga degli incompetenti  La pacchia è  finita? La musica è  cambiata? messi alla guida di un’assessorato che dovrebbe essere in grado di gestire, con competenza appunto, un settore importante  dell’economia Siciliana, ovvero la pesca!

Qualcuno dovrebbe spiegare all’assessore  Luca Sammartino  che i pescatori vivono di pesca e che l’assessorato, nel rispettare le direttive  comunitarie  deve tenere conto delle peculiarità  del lavoro. 

Il decreto  fatto, appena insediato, non va

in questa direzione!

Il decreto  Scilla  è  stato contestato ed impugnato  per parte della forbice di tempo troppo ampia, che non teneva conto dei periodi riproduttivi  delle speci  ittiche, impugnativa già nota all’Assessorato  già  da Agosto, ma, a detta dell’assessore  Sammartino  rimasta nel cassetto  in quanto tutti impegnati nella campagna  elettorale!

Come se la campagna elettorale  esentasse  tutti dagli affari correnti, come se ci fosse stata una paralisi generale di tutta la regione!

Nel presentare il decreto  a fine Novembre  non ha dato agli operatori neanche il tempo di opporsi, come avrebbero potuto vista la tempistica del provvedimento.

Il decreto, oltre a non tenere conto  di quei pescherecci che hanno fermato col decreto  Scilla ma nei termini cronologici

previsti dalla comunità  europea, costringe ad effettuare  un altro fermo pesca  entro il 31 dicembre, di nuovo.

Ovviamente, come è  notorio, a tutti ma non all’assessore  Sammartino, nei compartimenti  marittimi che effettuano il fermo obbligatorio è proibita  la pesca a strascico, tranne la pesca volante, entro le dodici miglia nautiche, costringendo  così  a chi ha le spedizioni  per la pesca costiera  12 miglia a fermare di nuovo, senza neanche poter chiedere alcun contributo.

Ci chiediamo inoltre a che serva la Consulta se poi vengono prese le decisioni senza neanche chiedere un parere, solo a scopo informativo?

Chi pagherà  i danni causati al settore? Pantalone, come al solito, perché  è  risaputo che esiste l’impunità  di chi amministra, quindi aspettiamoci una legislazione  con la musica cambiata, ma

suonata da chi non distingue una tromba da una chitarra!

Pasquale Giorgio Giunta

A.P.M.P.  ASSOCIAZIONE PESCATORI MARITTIMI  PROFESSIONALI, assieme alla FEDERAZIONE ARMATORI SICILIANI, dopo una consultazione  sulle iniziative  da intraprendere con cooperative  del settore, in particolare  la SOCIETÀ COOPERATIVA DI MUTUA ASSISTENZA FRA I PESCATORI DI SCIACCA, ha deciso di seguire l’iter da loro intrapreso, e propone un incontro con tutte le aziende  ittiche siciliane per fare fronte comune.”

Il vicepresidente  di A.P.M.P

Pasquale Giorgio Giunta

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