Tarquinio il Superbo
L’ultimo re
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È stato senza ombra di dubbio il più controverso tra i sette re di Roma. Di stirpe etrusca sposerà entrambe le figlie di Tarquinio Prisco, organizzando proprio con la moglie l‘ assassinio del padre e la presa del potere.
Il mito narra che entrò un giorno in senato a si sedette sul trono del re che in quel momento era assente. Prisco si precipitò in senato appena avvertito e nacque una violenta discussione che portò il giovane a spingere il vecchio re giù dalla scalinata del senato.
Riuscì comunque a scappare ma nel tentativo di mettersi in salvo fu travolto da un carro guidato proprio da sua figlia.
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Tarquinio Prisco prese il potere assoluto su Roma, alcune fonti parlano di una guardia armata presso il suo servizio . Il suo primo atto come re fu quello di impedire la sepoltura di Tarquinio Prisco.
Il suo regno fu comunque lungo, circa 26 anni, la critica si divide perché per quanto i suoi costumi fossero invisi al popolo che ne subiva il comando assoluto, sotto il profilo militare si dimostrò abile condottiero e stratega.
Roma si attesta in quel periodo come forza conquistatrice dell‘ area del centro italia e grazie ai bottini di guerra Tarquinio il superbo conclude i lavori della cloaca Massima e del tempio di Giove capitolino .
Poi un sogno di oscuro presagio si presenta al re una notte. Lui invia i figli per fare interpretare il sogno dall‘ oracolo di Delfi, uno degli accompagnatori alla spedizione è Lucio Giuno Bruto, che sarà poi uno dei fautori della cacciata del re.
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Il mito narra che durante l‘ assedio di una città con cui Roma era in guerra uno dei figli del tiranno rientra in Roma e stupra una nobildonna romana, lei per la vergogna raggiungerà il campo dell‘ assedio e si toglierà la vita difronte a tutti.
Il corpo della donna verrà poi ricondotto a Roma da Bruto che colloquiando con i senatori farà dichiarare Tarquinio il superbo e tutta la sua famiglia verranno messi al bando, i loro beni sequestrati e donati al popolo che tanto aveva subito la tirannide del re .
Venutone a conoscenza Tarquinio provò a rientrare in città ma l‘ esercito oramai non era più dalla sua parte. Condusse il resto della sua esistenza in esilio a Cuma in Campania, provò più volte a riprendere il potere coalizzandosi con diverse città precedentemente sconfitte e conquistate da Roma ma ne uscì sempre sconfitto.
Nel frattempo a Roma era stata proclamata la repubblica ed eletti i due primi consoli: Bruto e Licio Tarquinio Collatino.
Morì in esilio e quando la notizia raggiunse Roma ci furono manifestazioni di giubilo in tutta la città .
Si apre per Roma il periodo lunghissimo della repubblica , quasi 500 anni in cui tra guerre civili tre fazioni rivali e al di fuori per la conquista di nuovi territori , Roma si ritroverà a capo di un territorio vastissimo, il dominio su tutto il mediterraneo e un popolo multietnico composto da popolazioni estremamente diverse.
Si riuscirà , senza qualche inciampo nel corso della storia, a gestire tutto questo con un esercito oramai macchina da guerra perfettamente addestrata ed oliata, un diritto che garantiva leggi scritte e confini solidi e ben posizionati.
La Roma Caput Mundi stava nascendo…