A CATANIA UNA PANCHINA BIANCA PER RICORDARE LE VITTIME DELLA STRADA
E’ bianca perché sembra che parlare di vite stroncate non interessa a nessuno, eppure il bollettino è pesante, circa 1300 morti sulle strade del Catanese nell’anno precedente, un bollettino da guerra. Chi è al volante spregiudicato non pensa che il prossimo potrebbe essere proprio lui. E’ quanto si legge sulla targa posta su una panchina bianca installata nella centralissima strada al Corso Italia a Catania in onore e ricordo delle vittime della strada. L’iniziativa è stata proposta dalla seconda municipalità del Comune di Catania, dal Vice presidente e responsabile per Catania della (A.I.F.V.S.A.) “Associazione Italiane familiari vittime della strada” Damiano Capuano, che, per pura coincidenza il dolore degli altri è uguale al suo, in un incidente stradale nel mese di febbraio del 2010 ha causato la morte del proprio fratello.
Nel 2022, secondo l’Istat, gli incidenti stradali hanno causato molte vittime, a Catania sono circa 1.300, aumentate di oltre l’11 per cento rispetto agli anni precedenti. Nell’elenco ci sono vittime per imprudenza degli altri. Un dato di fatto raccontato oggi in redazione un incidente causato da una volante dei Carabinieri, come si ricorderà, che ha perso la vita ALESSANDRO MINEO un anno fa, il 27 febbraio 2022 al viale Mario Rapisarda, al quale oggi si è celebrata una messa in SUFFRAGIO alla memoria nella chiesa Madonna della Salute. Parole dure del celebrante nei confronti dei pirati della strada incoscienti per la propria vita e quella degli altri. Ciò che sembra terrorizzare noi spettatori è quanto di innaturale al disprezzo della propria vita è correre contro il tempo necessario. La memoria, le messe, mazzi di fiori, fortificano come anche le preghiere a far continuare in noi quella vita che non c’è più.
Alessandro era un gran lavoratore, determinato ed audace – lo ricordano gli amici – lo amavamo tutti e lui ci amava, era un uomo bello dentro e fuori, degno della nostra famiglia, purtroppo si è spento senza scampo. Haimè! quanto sono duri a sciogliersi i nodi della separazione, quando a seguito di uno schianto violento, un anno fa come oggi fu schiacciato da un’auto di servizio della volante dei Carabinieri, è duro prendere coscienza che quella voce non si farà più sentire, ancor peggio accettare l’idea aspettando di celebrare il suo matrimonio, si è celebrato invece il suo funerale.
Carmelo Santangelo