CON LA PRIMAVERA TORNA L’ORA LEGALE
Le lancette dell’orologio dovranno essere spostate in avanti di un’ora nella notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo.
L’ora legale è la convenzione di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi di uno Stato per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo. Di converso, il termine ora solare invece si riferisce all’orario statale usato durante il periodo invernale, quando esso coincide con quello del meridiano del fuso orario di riferimento, chiamato anche «ora civile convenzionale».
In molti paesi, si utilizza una terminologia più diretta per designare l’ora legale, ovvero «orario estivo». Una denominazione più precisa perché riferita allo scopo del cambiamento d’orario e quindi slegata dal riferimento alla stagione estiva, è quella di «orario di risparmio della luce diurna»
Si dormirà quindi un’ora in meno, ma avremo un’ora di luce naturale in più per altri 7 mesi, esattamente fino a domenica 29 ottobre quando torneremo nuovamente all’ora solare. Se smartphone, pc e tablet si aggiorneranno automaticamente, è il caso invece di fare attenzione nel ricordarsi di spostare manualmente le lancette dei nostri dispositivi analogici.
Storia
Nelle società antiche e prima della diffusione degli orologi, l’organizzazione delle civiltà agricole non si basava su bioritmi fissi come nelle moderne civiltà industrializzate. I contadini, che costituivano la grande maggioranza della popolazione, si alzavano sempre all’alba seguendone inconsciamente il progressivo anticipo in primavera o ritardo in autunno: nell’impero romano la cosiddetta ora prima era sempre quella che seguiva il sorgere del sole, indipendentemente dall’istante in cui questo evento astronomico si verificasse.
Nell’età contemporanea l’espediente dell’ora legale non fa che riprodurre almeno in parte questo antico spostamento dei bioritmi umani a seconda delle stagioni.
Carmelo Santangelo