Buon compleanno Federico II
Federico II fu incoronato re di Sicilia verso la fine di maggio nel 1198, trovandosi in balìa dei feudatari tedeschi che si contendevano l’influenza politica sul regno.
Di Federico II voglio ricordare poche ma significative gesta. Dopo il 22 novembre 1220, rientrato nel Regno di Sicilia, vi iniziò una profonda opera di riordinamento: ristabilì l’autorità regia contro i feudatari; determinò il benessere delle popolazioni governate; nella battaglia di Cortenuova (27 novembre 1237) inflisse una grave sconfitta alla lega Lombarda, così che lo stesso carroccio di Milano cadde nelle mani di Federico.
Pertanto, Cronache Mediterranee ospita con piacere le riflessioni di Carmelo Santangelo e del presidente della FIDAPA di Gravina di Catania e paesi etnei, sul personaggio di Federico II di Svevia.
Di Carmelo Santangelo:
L’autrice del libro “In viaggio con Federico II di Svevia”, la professoressa Agata Teresa Motta, appena nominata presidente della FIDAPA di Gravina di Catania e paesi etnei, ha voluto ricordare Federico II di Svevia con una breve di storia medioevale riguardante fatti, monumenti e cultura del personaggio in argomento.
Federico II di Svevia è stato Re di Sicilia, Duca di Svevia, Re dei Romani e poi imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Gerusalemme; nacque a Jesi in provincia di Ancona il 26 dicembre 1194, morto il 13 dicembre 1250, riposa nella Cattedrale di Palermo, figlio di Costanza D’Altavilla e di Enrico VI, erede di un impero a vocazione universale. Sarà l’ultimo degli imperatori tedeschi a coltivare il sogno di un universalismo politico, con lui ebbe fine l’Impero medioevale, inteso come dualità di Papa e imperatore. Grazie alla narrazione della professoressa Motta abbiamo conosciuto delle chicche inedite di Federico II.
Storicamente la Sicilia è stata terra di conquiste e dominazioni, in cui usi, costumi, tradizioni e lingue dei vari popoli dominatori si sono mescolate nel tempo creando eterogeneità linguistica. Prima i greci e i latini, poi gli arabi e i normanni ed altri ancora, tutti popoli che nel tempo hanno occupato l’Isola contaminandone le tradizioni e diffondendo parole, espressioni e vocaboli che ancora oggi si ritrovano nel comune parlare dialettale siciliano. La Sicilia è stata la culla della cultura grazie all’opera di Federico II, a cui si riconosce il merito di aver messo insieme i vari dialetti formando una lingua unica ovvero ”il dialetto Siciliano”
Nel ricordo di Federico II in sintonia con la città di Jesi, provincia di Ancona, dove viene ricordato annualmente dalla fondazione Federico II di cui Agata Motta è socia, ho trovato spettacolare l’esibizione di un falco ammaestrato, simbolo delle abitudini di caccia di Federico II, di cui gli amanti della falconeria siciliana traggono ancora oggi insegnamenti attraverso un trattato, che non ha eguali, sui modi di allevare e addestrare le aquile o i falchi in genere. La falconeria è una delle più nobili attività di caccia di tutti i tempi, che si fa risalire, secondo certi reperti storici, a circa 3000 anni a.c., spiega l’ospite d’onore nonché protagonista e animatore sulla storia di Federico II, Pier Paolo Farace, cultore di storia medioevale e addestratore di falchi, accompagnato da Melinda Silvia e Salvuccio Silvano che hanno entusiasmato i presenti con le note di alcuni pezzi medioevali suonate con uno strumento a corde dell’epoca.