Dall’alba della Civiltà L’evoluzione arricchisce l’uomo impoverendo la sua dieta
Quando si pensa all’evoluzione umana automaticamente si associa a qualcosa di positivo.
Questo assioma ha alcune eccezioni, prima fra tutte l’alimentazione. .
Agli albori della Civiltà, quando l’essere umano era ancora un Cercatore-Raccoglitore, si sfamava con quel che trovava, frutti, bacche e qualunque altra cosa la natura gli offrisse, questo faceva si che l’uomo si nutrisse di moltissime varietà di alimenti.
Variando cosi la sua dieta ed assumendo in tal modo tutte le sostanze nutrienti necessarie al suo sostentamento.
La scoperta del Fuoco, e successiva dimestichezza con lo stesso, hanno arricchito la dieta umana anche dei prodotti animali che prima venivano consumati con non poca difficoltà.
Questo ha rappresentato l’apice della varietà della dieta umana.
Da questo momento in poi, inizierà la cosi detta era moderna e, da qui in poi, la dieta umana sarà sempre più povera.
Il secondo “Taglio” importante lo attuò quando da Nomade, l’uomo, diventò Stanziale.
Iniziò a coltivare i campi, e fra i vari tentativi di addomesticare le piante commestibili conosciute, scelse quelle che meglio si confacevano al suo scopo, che non erano necessariamente le migliori e sopratutto erano un numero limitato rispetto alla moltitudine che la natura offriva ed offre.
Il primo “Taglio” era già avvenuto con la nascita dell’allevamento.
Selezionate le varie razze addomesticabili, l’uomo aveva quasi rinunciato al consumo di tutte le altre carni, eccezion fatta per la cacciagione.
La vita stanziale ha portato anche un arricchimento, in termini di quantità alimentare che prima non esisteva.
Per poter stipare gli alimenti in eccesso ed utilizzarli nelle stagioni più dure, l’uomo ha iniziato a sperimentare dei sistemi di conservazione.
Questo ha fatto si che nascessero molti altri prodotti che in natura non esistono, tipo i Formaggi, le Conserve Alimentari, i Cibi Secchi, i Salumi e gli Insaccati.
Questi alimenti che in apparenza hanno arricchito la dieta umana, in realtà hanno contribuito ad impoverirla e nel lungo tempo a creare problemi derivanti dal loro consumo.
Il Mondo ha continuato ad evolversi e l’uomo ha imparato a combinare gli alimenti, dando cosi vita alla Cucina, questo ha contribuito ad aumentare la varietà dei cibi ma, venendo questi preparati con un ristretto numero di ingredienti, in realtà ha contribuito ulteriormente all’impoverimento della dieta in generale.
Per fare un esempio, se a pranzo mangio pasta ed a cena mangio pane in realtà ho mangiato grano a pranzo e a cena, magari accompagnato da altri ingredienti ma, alla base è sempre grano.
Senza contare che, la mescolanza di alcuni alimenti ne altera le proprietà nutritive, sbilanciandone l’apporto organolettico, cosa che non sempre è benefica.
Oggi l’uomo si nutre male, anche quando decide di nutrirsi bene.
Prendiamo ad esempio l’arancia. Se la si mangia, si ha un giusto apporto di vitamine, fibre, etc. Quando invece decidiamo di fare una spremuta, utilizziamo in media tre arance, consumando solo il succo e rinunciando a tutti gli altri benefici contenuti nella polpa, nelle fibre e nelle membrane, ed inoltre il nostro organismo non è sufficientemente veloce da poter beneficiare dall’eccesso di vitamine contenute nel succo, cosi, buona parte va persa..
Lo stesso discorso è valido anche per tutti gli alimenti che si lavorano prima del consumo, privandoli cosi di elementi nutritivi preziosi per il nostro benessere.
Un altro esempio in questo senso è il grano.
Nella cui lavorazione si elimina parte del chicco, una parte ricchissima di nutrienti e sopra tutto si sbilancia il rapporto fra danno e guadagno nel consumo dello stesso.
La conservazione degli alimenti ha contribuito anche alla crescita dell’obesità, l’uomo potendo scegliere fra i vari alimenti da consumare, per istinto andrà sempre sui più calorici. I formaggi, i salumi, gli insaccati, la frutta secca e quella essiccata, i vari ortaggi conservati sotto olio, rientrano tutti nella categoria degli alimenti ipercalorici.
Il nostro organismo non è concepito per metabolizzare una lasagna pasticciata, la natura non ha previsto l’ingerimento di cibi elaborati.
L’impoverimento come abbiamo visto riguarda anche la qualità dei cibi assunti.
Mentre una volta l’uomo si nutriva esclusivamente di cibi freschi, oggi, si consumano in buona parte alimenti conservati. Ed anche se le moderne tecniche di conservazione consentono di allungare la vita di tutti gli alimenti, la loro qualità è per motivi logici, minore di quella fresca.
Per conservarlo un alimento va alterato, fosse anche solo per congelarlo, il risultato al consumo finale produrrà sicuramente un minor beneficio dello stesso alimento consumato fresco.
Il colpo finale alla qualità dei cibi lo ha dato l’industria alimentare.
In nome del guadagno l’uomo ha ha dato vita alle colture forzate, gli allevamenti intensivi, gli alimenti ricostruiti in laboratorio, gli agenti chimici, gli OGM, tutte pratiche che sicuramente non hanno al primo posto come risultato finale la qualità finale del prodotto, se non quella estetica, posto come unica discriminante fra quello che è buono e quello che non lo è.
Una mela un po’ storta non è meno buona di una mela perfettamente tondeggiante ma, per la società moderna la mela attrae solo se perfetta.
Ci sarebbe da scrivere molto sui gusti alimentari moderni…
Basti pensare che la dieta moderna predilige il consumo di una notissima marca di patatine fritte Chips che stranamente fra gli ingredienti non riportano le Patate…
Tornando all’evoluzione della dieta, possiamo asserire che, anche se gli uomini primitivi avevano un’aspettativa di vita molto più breve di quella odierna, si cibavano sicuramente in maniera più sana e varia.
Logicamente non voglio asserire che viveva meglio, semplicemente ritengo sensato pensare che si nutrisse in modo più vario e quindi ricco.
Fatto salvo questo, mi viene una riflessione, se potessi portare la mia povera nonna nella corsia alimentare di un qualunque supermercato, quanti prodotti alimentari riconoscerebbe?
Credo pochi.
La lavorazione degli alimenti da parte dell’uomo ha portato anche alla creazione di alimenti dagli effetti benefici per il metabolismo, primo ma non unico l’Olio Extravergine d’Oliva.
Giorgio Ruggiu.