Augusto, il primo imperatore
“A 19 anni e per mia iniziativa ho armato delle legioni e ho imbastito una guerra per sconfiggere la schiera dei faziosi.
Cesare Augusto Ottaviano
“Con queste parole comincia la storia della vita del primo imperatore Cesare Augusto Ottaviano, le volle incise nel suo monumentale testamento di marmo che prende il nome di ara Pacis. Cominciamo.
Quando Cesare Augusto Ottaviano riceve la notizia della morte di Giulio Cesare si trova in una provincia di Roma, a 19 anni ed era stato mandato a fare un periodo di apprendimento come quello che facciamo noi oggi in una grande città nell’attuale Albania.
Lui è molto perplesso sul da farsi e i suoi più stretti amici lo consigliano di non andare a Roma la situazione non è chiara e potrebbe essere estremamente pericoloso ,ma dopo un primo momento lui prende la decisione di partire e andare a ricevere l’eredità lasciatali da Giulio Cesare.
Il padre di Augusto Ottaviano aveva sposato l’unica figlia di Giulio Cesare Augusto era stato adottato da Cesare perché era stato colpito dalla sua intelligenza e dal suo carattere.
Andare a ricevere l’eredità lasciata da Giulio Cesare non significava solo mettere mano su un enorme patrimonio fatto di proprietà e di denaro ma significava anche acquistarne il nome a cui era legata tutta la famiglia di Giulio Cesare e cioè la Jens Giulia ,una delle prime famiglie che avevano costituito il nucleo iniziale nel momento della fondazione di Roma.
Sbrigate le pratiche del caso Augusto viene presentato in Senato come il più giovane membro a prendervene parte , all’inizio nel suo discorso di insediamento, lui parla dei valori della Repubblica e dell’importanza del Senato e all’inizio sembra proprio voler consolidare la sua figura politica legandosi in maniera stretta a quel Senato che aveva tolto di mezzo Cesare.
Due dei più famosi congiurati tra i quali Bruto che si diceva fosse figlio illegittimo di Giulio Cesare perché la madre era stata annoverata per un certo periodo tra le sue amanti, si erano dati alla macchia con delle legioni avevano preso postazione in alcune province orientali di Roma e avevano persino fatto battere moneta commemorativa per ricordare quel gesto: da un lato due pugna e sull’altra faccia della moneta la scritta Idi di Marzo.
Marco Antonio invece aveva deciso di lasciare Roma si era recato in Egitto dove aveva sposato Cleopatra e con la quale viveva da perfetto egiziano. Nessuno si sarebbe aspettato che quel giovane dall’aspetto gracile della salute cagionevole avesse già in mente un preciso piano di azione e che l’avrebbe svolto in maniera precisa tale da raggiungere il suo scopo e cioè impossessarsi piano piano non solo del supporto popolare ,ma di tutti i poteri che una persona poteva prendere sotto il suo controllo nella Roma della Repubblica.