Di Bella ai Dirigenti scolastici: “demistificare il modello mafioso”.
Tribunale dei minori pronto ad aiutare.
Dibattito ricco di spunti di riflessione durante il webinar con il Presidente del Tribunale dei minori di Catania Roberto Di Bella e l’Osservatorio Dispersione Scolastica 3 di Catania, che abbraccia i territori di Nesima,Cibali e San Giovanni Galermo.
Quartieri difficili in cui spesso le scuole devono lottare con le “abitudini e con la permanenza nei quartieri” dei ragazzi, che sviluppano il mito del “prestigio del leader”, ma al di fuori del contesto perdono identità e hanno difficoltà all’approccio e all’ambientazione. Una visione puntuale della piaga dei quartieri spiegata dal dott. Francesco Ficicchia, coordinatore dell’Osservatorio e dirigente dell’Istituto Vittorino da Feltre.
Il confronto ha fatto emergere aspetti trasversali al problema della criminalità minorile, che secondo Di Bella va scardinato con la cultura alla legalità e con azioni tempestive, segnalando “direttamente” alla Procura o al Tribunale dei minori i casi di dispersione, di devianza e criminalità. I genitori convocati, dovranno rispondere di evasione dell’obbligo scolastico, e in alcuni casi potranno vedersi sospesa o revocata l’indennità di frequenza o di sostegno, laddove percepita. Si sta ragionando anche sulla possibilità di sospensione o revoca del reddito di cittadinanza, ma su questo ancora nulla di definito. Nei casi gravissimi si potrebbe applicare anche la decadenza della responsabilità genitoriale.
Prevenzione ed azione sono i due punti cardine del Progetto nazionale Liberi di scegliere, che vede in trincea le scuole come luogo di partenza per
“demistificare il modello mafioso”.
Inoltre, la dott.ssa Giovanna Boda, Capo Dipartimento per le risorse umane, finanziarie, strumentali e per le povertà educative presso il Ministero dell’Istruzione, fermamente fiduciosa nel Progetto, ha predisposto dei sussidi scolastici per consentire alla scuole di svolgere attività pomeridiane anche mediante associazioni, al fine di togliere i ragazzi dalle strade.
Le osservazioni dei dirigenti scolastici sono ricadute sugli aspetti familiari.
“Spesso sono le famiglie la causa della dispersione scolastica”
Antonia Maccarrone
, ha affermato Antonia Maccarrone, Preside dell’Istituto Federico De Roberto, ma è anche vero che mancano
“figure professionali in grado di gestire le questioni connesse all’ambito familiare, come le separazioni, gli affidamenti dei figli”
Antonia Maccarrone
, ha sintetizzato la referente dispersione scolastica dell’Istituto Lazzaro, ricadendo poi sulla mancata frequentazione delle lezioni e sul ritiro definitivo dell’alunno. Certamente la Dad ha influito negativamente sugli aspetti gestionali e
“la dispersione del periodo del covid19 è ben diversa dai periodi precedenti”
ha sottolineato la referente della dispersione scolastica dell’Istituto K.Wojtyla, insistendo ancora una volta sull’assenza della famiglia o sulle problematiche ad essa connessa. L’ OPT dell’Osservatorio Simona Pavia, ha premesso che le scuole facenti capo all’Osservatorio hanno sempre lavorato in maniera collaborativa per contrastare la dispersione scolastica, nonostante le difficoltà oggettive che in qualche modo limitano l’operato degli addetti ai lavori.
C’è anche un altro problema di natura pratico. Le questioni, spesso si cerca di risolverle all’interno della scuola stessa, anche perché “i servizi sociali hanno paura a segnalare”, ha affermato Simona Maria Perni, Dirigente dell’istituto P.S.di Guardo-Quasimodo. I genitori hanno anche atteggiamenti minacciosi, pertanto sarebbe indispensabile la presenza delle forze dell’ordine come deterrente.
Di Bella ha rincuorato tutti perché in base a quanto previsto dall’Accordo tra le Amministrazioni per la città Metropolitana di Catania siglato lo scorso gennaio, è stato istituito nella sede della Prefettura un Osservatorio per la devianza e la criminalità minorile, con il compito di monitorare e far intervenire sinergicamente tutte le Istituzioni, nei quartieri più a rischio. Non mancherà pertanto la sorveglianza nelle scuole da parte delle forze dell’ordine.