FICARRA E PICONE, SANTOCIELO, REGIA DI FRANCESCO AMATO, DAL 14 DICEMBRE AL CINEMA
Picone il biondo e Ficarra il bruno, insieme sono tornati ad incantare i catanesi, il giorno 6 dicembre hanno presentato al pubblico il loro ultimo capolavoro, una commedia natalizia. L’evento ha fatto il pienone di spettatori al cinema Eplanet-Ariston per la presentazione in anteprima del film intitolato SANTOCIELO. La trama, oltre alla parte comica, come è nel loro stile, c’è la parte spirituale, la parte drammatica, c’è anche l’amore occulto e quello vero dichiarato, c’è tanto di umanità mista alla tragedia di un fatto indesiderato e quant’altro nei messaggi che si vogliono palesare nel sociale. Insomma sono tornati al cinema a testare il loro modo di lavorare per impreziosire i loro fan, specialmente nel territorio catanese da cui darà il via per le sale dei vari cinema della città di Catania e poi per la TV.
Il bravo Regista Francesco Amato ha immaginato un’assemblea Celeste degli Angeli in Paradiso, riuniti per risolvere i malesseri della terra. Nonostante sono passare secoli o forse millenni l’uomo non ha ancora imparato a vivere senza ammazzare. Egli mette in luce in particolare il nuovo atteggiamento positivo della Chiesa, che orienta il dialogo fra ragione e fede nel nostro tempo in campi di importanza cruciale, come la relazione fra le scienze e la fede. L’assemblea propone a Dio di intervenire, inviando sulla terra un Messia, (Picone) o il diluvio universale, ai voti vince per un solo voto il Messia, col compito di toccare il ventre di una donna, di chi dovrà portare in grembo il nuovo figlio di Dio. L’angelo incaricato (Picone) che soltanto al tocco con la mano a una donna dovrebbe partire una gravidanza, si imbatte in una involontaria situazione: anziché toccare il ventre di una donna, tocca quella di un uomo (Ficarra) dal quale parte una gravidanza. Il resto è immaginabile, le vergogne, i gravindex, gli spioni che hanno divulgato la notizia, visite specialistiche clandestinae, l’intervento della chiesa, e quant’altro che poi si risolve a lieto fine.
Carmelo Santangelo