IL VOLTO SANTO DI MANOPPELLO
(di Franco PASQUALE)
In precedenti articoli ci siamo occupati del Miracolo Eucaristico di Lanciano e degli eremi celestiniani.
Ma l’Abruzzo è davvero terra di grande spiritualità e questa volta vogliamo parlare di un altro luogo di grande interesse e costante meta di turismo religioso.
Fonti Storiche e Scientifiche Su Gesù
Il Santuario di Manoppello, in provincia di Pescara, dove i padri cappuccini conservano una delle “reliquie” più importanti e più note del cristianesimo: il velo su cui sarebbe impresso il Volto Santo di Gesù.
Una pia donna, cui venne attribuito il nome di Veronica (che in realtà non è nient’altro che la traduzione dal greco di “vera icona” , cioè vera immagine) avrebbe, a seconda delle versioni, asciugato il volto di Cristo durante la salita al Calvario, oppure avrebbe deposto il velo sul volto di Gesù durante la sepoltura, oppure lo avrebbe miracolosamente incontrato dopo la resurrezione e con quel velo avrebbe asciugato il sudore al risorto.
Tante sono le interpretazioni.
Attendibilità storica e significato della reliquia
Ma il Santuario accredita la conclusione dello studioso gesuita Heinrich Pfeiffer il quale sostiene la seconda fra le tre ipotesi sopra esposte, soprattutto in considerazione del fatto che l’immagine che appare sul telo di Manoppello sarebbe perfettamente sovrapponibile con quello della Sindone di Torino, anche se non tutti gli studiosi, come avviene sempre in questi casi, sono d’accordo.
Verita’ Sulla Sindone
Il gesuita tedesco però sostiene fortemente questa tesi ed è assolutamente convinto che solo la Sindone e il Volto Santo di Manoppello sono le uniche immagini esistenti al mondo che non siano state dipinte da mani umane.
Ma come ci è finita una tale reliquia in un piccolo comune abruzzese? Anche qui storia e leggenda si fondono fra loro.
Un pellegrino apparso dal nulla, e misteriosamente scomparso, avrebbe portato il velo a Manoppello nel 1506 e la reliquia, dopo vari passaggi di proprietà, sarebbe stata affidata ai cappuccini circa un secolo dopo.
Alcuni studi sostengono che la reliquia prima di giungere a Manoppello si trovasse a Roma e che sia stata oggetto di ostensione e di venerazione per volere sia di Innocenzo III che di Bonifacio VIII che anzi ne fece l’oggetto di culto principale nel Giubileo del 1300.
A questo evento farebbero riferimento anche i versi con cui Francesco Petrarca, in un celebre “sonetto” composto intorno al 1337, descrive un anziano pellegrino che va a S. Pietro a vedere il velo della Veronica, per scorgervi i lineamenti del volto di Cristo.
Comunque siano andate le cose e quale sia la verità su tale reliquia, il telo è oggi esposto in una teca, posto in un tempietto sopra l’altare, in modo tale che il volto è visibile sia sul lato frontale che sul retro.
Nel 2006 a Manoppello si è recato in visita anche papa Benedetto XVI.
Il Pontefice, pur non avendo esplicitamente espresso il proprio pensiero circa l’autenticità della reliquia, ha elevato il Santuario a Basilica minore e da quel momento i pellegrinaggi nel piccolo centro abruzzese si sono intensificati in modo esponenziale.