LANCIANO, PONTE LETTERARIO TRA ABRUZZO E SICILIA

Botteghe Medioevali

La città di Lanciano, nel cuore dell’Abruzzo, in provincia di Chieti sorge ai piedi della Maiella, la montagna madre degli abruzzesi. Centro rilevante fin dall’antichità, municipio romano in terra frentana, fu celebre per le sue fiere medievali che raccoglievano mercanti da tutto il centro-sud, grazie alla sua strategica posizione geografica, proprio sullo snodo dei cosiddetti “tratturi”, antichi percorsi di transumanza.

La Fiera di Lanciano era così determinante per gli scambi commerciali che rivaleggiava, per importanza e richiamo, con quelle della Champagne, in Francia.

Medaglia d’ oro al Valor Militare per la strenua resistenza contro le truppe di occupazione tedesche che, attestate sulla Linea Gustav per 9 mesi cercarono di resistere all’avanzata degli anglo-americani, Lanciano è anche meta di pellegrinaggi da tutto il mondo per via del cosiddetto “miracolo eucaristico” che si sarebbe verificato nell’VIII secolo d.C.

Ma sempre di più, dal dopoguerra ad oggi, la città ha saputo ritagliarsi un ruolo internazionale in ambito culturale (Manifestazione del Mastrogiurato, Estate Musicale Frentana e un fervore continuo di iniziative tante di successo).

Festa Patronale

A ciò ha contribuito, non poco, la presenza in città della Casa Editrice Carabba, fondata nel lontano 1878, da Rocco Carabba, che trasformò, con grande intuizione e coraggio, la propria tipografia in una vera e propria casa editrice all’avanguardia per capacità e contenuti.

Rocco Carabba, ben presto, entrò in stretto contatto e collaborazione con i migliori intellettuali e scrittori dell’epoca.

Per d’Annunzio pubblicò la seconda edizione di Primo Vere, ma con la casa editrice collaborarono, a vario titolo, anche nomi illustri tra i quali Giovanni Papini, Salvatore Di Giacomo, Matilde Serao e lo stesso Luigi Pirandello il quale nel giugno del 1907 fu presidente della commissione per gli esami di maturità presso il Liceo Classico di Lanciano.

Purtroppo la collaborazione fra Carabba e Pirandello, dopo la pubblicazione del saggio “L’Umorismo”, scritto dal futuro premio Nobel, finì presto ed i due si scontrarono addirittura nelle aule di tribunale per questioni contrattuali e Pirandello perdette la causa poiché aveva inviato all’editore soltanto quattro delle dodici novelle che i due avevano stabilito.

Lanciano, dunque, è storia, è musica, è editoria.

Tutti elementi che ha nella propria identità cittadina.

Ed ora uno dei suoi figli, lo scrittore e poeta Remo Rapino, già insegnante di Filosofia, già candidato al Premio Strega, Vincitore del Premio Cielo d’Alcamo per il miglior excipit, è ora fra i finalisti al Premio Campiello con la sua ultima opera “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, pubblicato dalla casa editrice Minimum fax.

E poiché pare proprio che il talento per la scrittura sia una dote di famiglia, anche il fratello, Dario Rapino, avvocato e giornalista, nonché apprezzato fotografo, (celebri i suoi scatti dell’orso bruno marsicano) ha di recente dato alle stampe, per la casa editrice Ianieri, di Pescara, il volume “La bicicletta rossa”.

Congratulazioni ed auguri ad entrambi.

Franco Pasquale

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