L’arte della gioia di Valeria Golino, una serie TV al cinema.

Fonte:https://www.mymovies.it/film/2024/larte-della-gioia/poster/

L’arte della gioia della regista Valeria Golino è una serie Sky Original, risultato dell’adattamento del romanzo postumo di Goliarda Sapienza, una nostra concittadina illustre a cui recentemente è stata dedicata una piazza a San Berillo. La serie, presentata nella selezione ufficiale di Cannes a 100 anni dalla nascita della scrittrice siciliana, è uscita nelle sale italiane in due parti, la prima dal 30 maggio e la seconda dal 13 giugno. Valeria Golino firma la sceneggiatura con Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo.

Un film ambientato durante la Prima guerra mondiale che ha il sapore di un’emancipazione femminile ancora solo sognata. Il personaggio di Modesta, interpretato in maniera convincente dalla giovanissima e promettente Tecla Insolia, ha in sé tutte le contraddizioni di un animo che necessita di vivere, nonostante tutto e a scapito di qualsiasi riserva morale. Storia, etica, religione e morale pubblica sono temi che si mescolano, per promuovere un modello di vita che non rispetta regole, se non quella di procacciarsi gioia, di rubarla a tutto e a tutti.

Modesta ha una storia complessa segnata da traumi e da miserie palpabili, ma non è l’arrivismo a muoverla, la sua è un’esigenza, una necessità di indagare le possibilità che la vita le riserva. Modesta ha fame, ha sempre fame.

Questa sua incessante ricerca le farà costruire il suo personale spazio di libertà. Che sia in scena la vita e non la costrizione o il dolore per sensi di colpa instillati e non vissuti, per lo meno non come reali o giusti.

La principessa Brandiforte, ruolo recitato magistralmente da Valeria Bruni Tedeschi, è il suo alter ego maturo consumato dalla noia e lontano dalle logiche indolenzite dei borghesi. Sarà lei a dire quanto ipocrita sia l’altruismo. Modesta si riconosce ed ammira quella donna così forte e così simile a lei, così spregiudicata e senza nessuna necessità di apparire buona. Qualcuno direbbe personaggi al di là del bene e del male.

Fra scenografie dal sapore retrò e tanto vicine al nostro sentire, i vari personaggi sono facce distinte di una stessa medaglia.

Il femminile vince nel suo perverso ed invadente esserci, a prescindere da tutto, con determinazione e voluttà.

La regia scorre ed il racconto si fa avvincente. Nonostante la lunghezza di entrambi i film ed il tempo di attesa fra le due distinte parti, una bella esperienza in cui immedesimarsi non è scontato, ma al di là delle facili ipocrisie, abbastanza verosimile.

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