L’indipendenza del Biafra passa per il processo a Mazi Kanu
L’indipendenza del Biafra passa per il processo a Mazi Kanu
Questo venerdì, 8 aprile 2022, nel tribunale di Abuja, l’attuale capitale nigeriana, verrà processato il leader del movimento IPOB, Mazi Nnamdi Kanu.
Il 19 Giugno 2021, a Nairobi, agenti Kenioti, sebbene non ci fosse un mandato di cattura, hanno arrestato e torturato il fratello Mazi Kanu, per poi estradarlo in Nigeria nel 27 Giugno. Da allora, il leader IPOB è detenuto non in un istituto penitenziario, ma in una base segreta del DSS, i servizi segreti Nigeriani.
Il crimine per cui è stato arrestato questo “Nelson Mandela del Biafra”, è semplicemente quello di attenersi alla legge Nigeriana, CAP A9, articolo 20, leggi della federazione delle Nigeria 2004, ossia l’autodeterminazione, diritto internazionale inviolabile alla base della civiltà. Kanu è, infatti, il portavoce del referendum per chiedere l’Indipendenza del Biafra, indipendenza scomparsa nel lontano 15 gennaio 1970, quando finì il sogno del popolo Igbo con la sconfitta del Generale Chukwuemeka. Da allora, il processo di riconciliazione è stato più volte messo alla prova dagli innummerevoli massacri perpetrati dai gruppi dell’estremismo islamico, che hanno portato in questi anni a circa 5 milioni di morti. Se consideriamo che il nord della Nigeria, ben dodici stati, sono sotto la Sharia, o almeno quella interpretata dal gruppo terrorista Boko Haram, capiremo come questa avanzata terrorizi il sud del paese, rappresentato da Cristiani e Ebrei. Questa emergenza alimenta gli sforzi di Kanu e di tutto il movimento IPOB, non un capriccio, ma la sopravvivenza!
L’attuale stato Nigeriano nasce circa 100 anni fa dall’unione di colonie britanniche, sotto l’opera del governatore Frederick J. D. Lugard I barone di Lugard, il quale unì sotto la stessa bandiera ben 36 stati. Fu sua moglie a inventare questo nome, Nigeria. Naturalmente nessuno chiese il parere di chi viveva quella terra da millenni. Quindi perchè iniziare a fare diversamente proprio ora? Perchè ascoltare la volontà popolare, le grida di dolore per gli innumerevoli massacri compiuti fino a oggi?
Un punto fondamentale è che, al momento dell’arresto, Kanu avesse passaporto Inglese. Naturalmente il silenzio Britannico non ha nulla a che vedere con gli interessi della Shell in Nigeria, non sia mai!
Lo scorso 15 febbraio, a Roma, una delegazione IPOB ha protestato a piazza dei Santi Apostoli, chiedendo al governo italiano di intervenire rilasciando una dichiarazione per il rilascio di Mazi Kanu.
Mazi Kanu, in quanto appartenente all’etnia Igbo, è un Ebreo membro della Association of Jewish Faith e a sostenere i fratelli del Biafra è giunta una delegazione del movimento ebraico UFEC, in cui il presidente Massimiliano Salvini ha testimoniato pubblicamente anche la vicinanza e l’amicizia di Francesco Toscano, presidente del partito Ancora Italia.
A seguito di ciò, il governo Nigeriano ha chiamato il governo Italiano per garantire che cercherà una risoluzione pacifica. Da parte sua, il governo Italiano ha posto la liberazione di Mazi Kanu come requisito per portare avanti le trattative commerciali riguardanti il Gas nigeriano, confidando quindi che dove non arrivi la giustizia, possano arrivare gli interessi economici.
Noi, naturalmente, confidiamo nell’intervento di Hascem, che porta salvezze al suo popolo, quando grida a Lui, ovunque sia disperso. L’approssimarsi di Pesach, la nostra festa della liberazione, possa essere di buon auspicio per la liberazione di nostro fratello Mazi Kanu e di tutto il popolo Biafrano. Betzrad Hascem.
Massimiliano Salvini