PASSA AL SENATO LA RIFORMA DEL PROCESSO PENALE, NOVITÀ PER I DELITTI DI GENERE

(Il regime transitorio entrerà in vigore gradualmente, per consentire agli uffici giudiziari di organizzarsi, con l’assunzione di 20mila assistenti e addetti amministrativi).

Oltre un centinaio (circa 140) ogni anno in Italia si contano i delitti contro le donne, il così detto femminicidio. Sono numeri allarmanti che scuote le coscienze di ogni cittadino della nostra amata Italia. Finalmente lo Stato italiano ha raccolto il grido delle associazioni del sesso debole apportando una adeguata modifica nella riforma del processo penale, penso e lo spero che siano finiti o almeno ridotti i tempi per piangere sulla morte di giovane donne ammazzate. Le motivazioni si assomigliano tutte: tradimenti, incomprensione, diniego, libertà vigilata; la donna ridotta, in linea di massima, come oggetto usa e getta. 

Con 177 voti a favore e 27 contrari, il giovedì 23 settembre 2021 il Senato, dopo che il 3 agosto il testo era già stato approvato dalla Camera, con l’obiettivo di rispettare gli impegni presi con l’Europa in vista del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e in particolare di ridurre la durata media dei processi penali e svuota carceri, ha approvato il testo in via definitiva.

 Le novità sono tante e riguardano l’improcedibilità, i criteri di priorità, le pene alternative, le indagini preliminari, ecc.

La bella notizia diffusa immediatamente dai maggiori quotidiani nazionale è apparsa come un sospiro di sollievo per quanto riguarda le novità sui delitti di genere, una guerra senza fine a causa delle leggi di contrasto inadeguati e sistemi di difesa delle donne fuori controllo. Si tratta, per gran parte, di una legge delega, che il governo dovrà attuare con uno o più decreti legislativi entro un anno dall’entrata in vigore.

Per alcuni reati gravi (associazione mafiosa, terrorismo, violenza sessuale, associazione finalizzata al narcotraffico) non ci sarà limite al numero di proroghe, purché motivate da un giudice. Per i reati con aggravante mafiosa saranno consentite altre due proroghe, oltre a quella prevista per qualsiasi crimine (ossia fino a 3, di un anno ciascuna, in Appello): ciò si traduce in un massimo di 6 anni in secondo grado e di altri 3 in Cassazione nel periodo transitorio, che scenderanno a massimo 5 in Appello e 2 anni e mezzo in Cassazione dal 2025. 

Ecco cosa cambia per i reati di “Violenza di genere”. La riforma estende la portata delle norme introdotte con la legge sul Codice rosso al tentato omicidio e, in genere, ai delitti commessi in forma tentata. Per chi viola il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima, nei casi ad esempio di maltrattamenti o stalking, si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza. Sino ad ora non era previsto l’arresto obbligatorio e quindi chi violava il divieto spesso restava in libertà, con maggiore rischio per la vittima.

Carmelo Santangelo

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