Questione Settentrionale
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha riproposto di recente il tema dell’ingiustizia del trattamento retributivo degli insegnanti del nord, dove hanno stipendi uguali a quelli del sud, ma con un costo della vita molto più elevato. Fontana chiede perciò che al nord questi stipendi siano adeguatamente aumentati.
Disuguaglianze
La “Questione settentrionale”, con cui la Lega ha soppiantato quella meridionale, passa anche attraverso il grido di dolore per le ingiustizie retributive. Poveri settentrionali….! Vabbe’ che hanno l’alta velocita’, le autostrade a 4 corsie, il 71,7% della spesa pubblica (contro il 28,3 al sud); vabbe’ che al nord c’è un insegnante ogni 10 studenti (contro 1 ogni 20 al sud), vabbe’…, ma perché mai quelli del sud dovrebbero pure godere dell’unico vantaggio che viene dalla miseria, cioè che la vita costa meno, proprio perché c’è miseria, e meno denaro da spendere?
Devolution D’ Istruzione
Forse il Sig. Attilio Fontana sogna una Lombardia con stipendi più alti ( tanto paga il Governo ), ma con un costo della vita uguale a quello di Reggio Calabria o Caltanissetta. O forse no: forse sogna solo stipendi più alti, e più soldi dal Governo di Roma “ladrona”, perché senno’ crollerebbero le rendite dei proprietari di case in affitto, e i profitti di svariati settori: dal pane alla tazzina di caffe, dal cinema al ristorante.
O forse ha in tasca la ricetta di regionalizzare anche gli stipendi della pubblica istruzione? Non credo, perché in tal caso la Lombardia, al contrario di ciò che accade con la sanita’, invece che ricevere i soldi dalle altre regioni per il “pendolarismo sanitario”, dovrebbe sborsare un sacco di soldi a non lombardi, perché moltissimi insegnanti vengono proprio dal sud.
Ma si sa, i paesi sviluppati vogliono la botte piena e la moglie ubriaca. Nel suo film “Finché c’è guerra c’è speranza” Alberto Sordi basava l’agiatezza sua e della sua famiglia sulla vendita di armi ai paesi africani, che sanno farsi la guerra, ma non sono capaci di produrre armi per conto loro.
Finché le produzioni resteranno in larga misura al nord, I settentrionali potranno godersi indisturbati la loro opulenza, e continueranno a sbandierare il primato della loro laboriosità sulla nostra indolenza. E che ci pensi il Governo a spazzare via gli effetti collaterali di questa opulenza, fra cui quello del costo degli affitti o dell’espresso.