SALVIA SICILIANA
OGGI PARLIAMO DELLA SALVIA.
Ma non La Salvia comune che tutti conosciamo, ma la varietà Siciliana della Stessa.
La Salvia Siciliana appartiene alla varietà Salvia fanerofita cespugliosa.
E’ un’erba perenne o sub-arbusto originaria del Mediterraneo orientale, in particolare la Sicilia.
Con varietà simili è presente nelle Isole Canarie e il Nord Africa ed è particolarmente abbondante in Israele.
Recentemente, la Salvia Siciliana ha acquisito crescente interesse a causa di bassi livelli di chetoni, che sono ora associati a un certo grado di tossicità se usati eccessivamente.
Ha una lunga tradizione di utilizzo in Sicilia, dove è apprezzato per la sua bellezza, il valore medicinale e l’uso culinario, insieme al suo dolce nettare e al polline.
Origini.
Conosciuta sin dall’antichità come pianta curativa.
Ne troviamo traccia in un antico erbario in cui si narra che quando la Vergine Maria fuggì con Gesù bambino dagli uomini di Erode, chiese aiuto alle piante e solamente la salvia accolse la richiesta dando riparo sotto le foglie e difendendola.
Maria per ringraziare la pianta le disse che essa sarebbe stata sempre la preferita tra tutte e avrebbe salvato l’uomo da qualsiasi malattia e dalla morte.
In un trattato medievale venne scritto che “Il desiderio della salvia è di rendere l’uomo immortale”, rafforzando il suo utilizzo risalente ai secoli precedenti.
La Salvia fruticosa è stata raffigurata in un affresco minoico del 1400 a.C. a Cnosso , sull’isola di Creta.
Come lo Zafferano se ricordate il precedente articolo.
Gli antichi fenici e greci probabilmente introdussero la pianta per la coltivazione nella penisola iberica e in Sicilia, con le popolazioni rimanenti di queste piante introdotte che si trovano ancora in alcune zone costiere.
Ha anche una lunga tradizione di uso in vari rituali musulmani – per i neonati, ai matrimoni, ai funerali e bruciato come incenso.
Un incrocio tra la S. fruticosa e la Salvia officinalis sviluppata in Medio Oriente è chiamato “foglia d’argento salvia” o Salvia “Newe Ya’ar” “, ed è usato in cucina.
Curiosità :
Il nome della pianta è “parlante” e ha a che fare con il verbo salvere latino, che significa “star bene, godere di buona salute”:
questo perché, già in epoca antica, la salvia era considerata ed utilizzata come una sorta di panacea per moltissimi disturbi, dall’infertilità all’alito cattivo.
In più, era considerata un ottimo conservante per gli alimenti:
ricoperti i cibi con le sue foglie, i Greci e i Romani vi assicuravano una certa protezione da muffe e batteri.
Addirittura gli Arabi del ‘900 credevano che un consumo regolare di quest’erba contribuisse ad allungare la vita.
I Galli, in particolare, ritenevano che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che agisse efficacemente da “deterrente” contro febbre e tosse.
Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.
I Romani la consideravano una pianta sacra, tanto che esisteva un vero e proprio rito per la raccolta, che spettava a pochi eletti.
Questi dovevano addirittura indossare un abbigliamento particolare dopo aver compiuto sacrifici.
Nella medicina popolare, già nel Medioevo, veniva usata come cicatrizzante sulle ferite e piaghe difficili da rimarginare.
I Cinesi ritenevano che la salvia fosse in grado di “regalare” la longevità: nel XVII secolo, un cesto di foglie di salvia era scambiata dai mercanti olandesi con tre cesti di tè.
Nella medicina tradizionale cinese utilizzano ancora oggi la salvia per curare l’insonnia, la depressione, le afflizioni gastrointestinali, le malattie mentali, i disturbi mestruali.
Nella medicina ayurvedica, con impieghi analoghi, la prescrivono anche per uso esterno per le emorroidi, la gonorrea, contro la vaginite e le affezioni dell’occhio.
La salvia può essere anche utilizzata per avere capelli più belli e sani: potete infatti creare un infuso per restituire ai capelli il loro colore scuro più lucente.
Moltissimi altri sono gli usi nel campo della bellezza come ad esempio quello che la vede l’ingrediente principale per realizzare un tonico per la pelle.
Le sue proprietà antinfiammatorie sono il motivo per cui molti dentifrici sono fatti a base di salvia.
Per avere denti più bianchi potreste addirittura strofinare i denti con una foglia di salvia fresca, in questo modo si otterrà un effetto sbiancante.
Un altro uso curioso della salvia è quello che la vede impiegata nella protezione degli abiti dalle tarme: non tutti infatti sanno che la salvia è l’erba aromatica che può tenere alla larga terme e insetti proteggendo gli abiti e diffondendo un profumo davvero buono.
Viene raccolta tra maggio e settembre come una volta.
Le foglie hanno un alto contenuto di olio, con alcune delle stesse sostanze chimiche della lavanda.
Le foglie si raccolgono giovani dopo la fioritura, a settembre.
Inoltre dalla foglie può essere estratto l’olio essenziale.
Da oggi sono certo che considererete la nostra Salvia più di una semplice erba ne sono convinto.
Marco Amadei