Un ricordo insanguinato
Questo mese di marzo ha mantenuto vivo in noi il ricordo del duro percorso che ha dovuto affrontare la donna per vedere i suoi diritti riconosciuti al pari dell’uomo. Ma marzo è anche il mese della Festa del Papà, il mese in cui diamo il benvenuto alla primavera, in cui ricordiamo la nascita dello Stato italiano. Sono tutte ricorrenze importanti e che mantengono vivo il ricordo di ciò che è stato il nostro passato, un passato che, purtroppo, non è sempre lieto. A tal proposito vorrei fare il nome di un uomo, Davide Rizzio, un uomo che forse in pochi conoscono e la quale morte brutale è avvenuta il 9 Marzo 1566.
Ogni giorno della nostra vita è solcato da un ricordo, grande o piccolo che sia, positivo e ricco di letizia, oppure negativo e da dimenticare.
Perché parlo di morte brutale? Prima di rispondere è necessario capire di chi stiamo parlando.
Davide Rizzio, nato a Torino, fu segretario di Maria Stuarda, regina di Scozia, quest’ultima rimase colpita dalle sue doti musicali e canore (riguardo ciò a breve vi svelerò una curiosità). Il rapporto fra i due divenne sempre più forte tanto che cominciarono a girare delle voci circa una loro possibile relazione. Questo motivo, sommato alla condizione di straniero e cattolico romano di Rizzio e alla sua influenza politica sulla regina, furono causa di invidie che scaturirono nella decisione di eliminarlo in un modo che rende l’uomo paragonabile ad una bestia. Mentre Maria e Davide si trovavano nella sala da pranzo, giunsero nella stanza i carnefici, i quali infersero ben cinquantasette coltellate al povero segretario che ad ogni colpo chiedeva disperatamente pietà, mentre il suo corpo veniva dilaniato tra le urla e il dolore di Maria che tentò invano di opporsi.
Questo accaduto, come molti altri avvenimenti a noi più vicini, deve far riflettere tutti noi sul comportamento dell’uomo, sulla sua follia, e su dove questa è in grado di arrivare.
A proposito della curiosità che avrei dovuto svelarvi vi chiedo se conoscete tutti “Auld Lang Syne”, nota anche con il nome “Valzer delle candele”, se sì sappiate che l’autore della melodia originale è considerato proprio Davide Rizzio.
Quest’uomo ci ha anche dimostrato che un cuore buono non può mai essere abbattuto dal male, ne è prova il castagno che Rizzio piantò, con le sue mani, in onore dell’affetto che provò per la regina e che ancora oggi sfoggia le sue alte fronde, a più di 450 anni di distanza, nei pressi delle rive del fiume North Esk.