Yulia Matikashvili, la guerra in Ucraina e la pittura come rinascita.
Yulia Matikashvili, classe 1986, Ucraina e profuga.
Circa un mese fa una famiglia catanese, che preferisce mantenere l’anonimato perché “il bene si fa in silenzio”, ha accolto Yulia, ascoltandone la storia e cercando di andare oltre qualsiasi presupposto politico o ideologico.
Questa famiglia ha deciso di dare ospitalità ad un’anima, ad una persona che al suono atipico di uno smartphone si è terrorizzata, perché ha ricordato i bombardamenti.
Yulia ha una passione, che è la pittura, ed abbiamo deciso di farle alcune domande per capire come questa sua passione l’abbia aiutata in un momento così difficile.
La prima domanda che le abbiamo posto riguardava la sensazione percepita all’accoglienza, come si fosse sentita e che impressione avesse ricavato, ed è stata immediata nel dirci che è stata accolta in maniera calorosa, che si è sentita da subito come se fosse in famiglia, si percepisce la sua gratitudine per la sincera simpatia e ospitalità di questi nostri conterranei.
La guerra è sullo sfondo, tutte le emozioni che Yulia conserva nel cuore sono chiuse dentro uno scrigno che abbiamo paura di aprire, per cui cerchiamo di avvicinarci in punta di piedi a quello scrigno ed è lei che si apre e che ci racconta come sia difficile vivere lontano dai propri cari, di come si senta vicina a tutti gli ucraini che stanno peregrinando per il mondo. Vuole sottolineare come si sia sentita, fin da subito, attorniata dall’affetto degli amici e dei conoscenti, c’è chi l’ha invitata ad andare in Australia, chi negli Stati Uniti, o in Germania, Irlanda, Svizzera, ha ricevuto tanti inviti anche dall’Italia.
Qui in Sicilia, sta bene, ma guarda al momento di tornare a casa con ansia, legge le notizie e pensa a tutto il dolore che l’Ucraina sta patendo. Ci dice di provare dolore per ogni vittima di questa guerra, sia essa civile o militare, si addolora per tutte le persone che rimarranno senza un tetto sopra la testa, per tutti i bambini che stanno subendo menomazioni non solo fisiche, ma soprattutto morali.
Yulia è una ragazza dei nostri giorni, usa Instagram e lo fa per raccontare la sua vita, ma lo fa anche per propagandare la sua arte.
Sul suo profilo Instagram, non ci sono immagini di questo “soggiorno siciliano”, non le è concesso.
Si può pubblicare una foto che abbia un qualche richiamo esotico, o di divertimento solo se ha allegato un messaggio per una donazione all’esercito o a volontari che rischiano la propria vita per aiutare le persone in difficoltà.
La Sicilia però le piace, le piace il mare, il sole, l’aria, il cibo, i paesaggi e, naturalmente, l’architettura. Grazie al disegno, viaggia più spedita verso un’isola di serenità, che al momento è solo immaginaria, lei dice che “il disegno la porta via”.
Per Yulia il disegno è sempre stato un hobby, ma dopo il 24 febbraio tutto è diventato più complicato. Lei ed il marito si sono impegnati per aiutare il proprio popolo, il marito ha riparato a proprie spese veicoli militari, che avrebbero dovuto proteggerli in riva al mare e Yulia ha comprato acqua potabile per donarla, tramite volontari, alla regione vicina, nella città di Nikolaev, dove la catastrofe umanitaria è ancora in corso. Ci racconta che le sue vacanze di Pasqua, sono trascorse preparando molti dolci pasquali per i residenti della città di Nikolaev, un modo per esorcizzare la paura della morte.
Yulia si è dedicata ad attività manuali, ad impastare qualsiasi cosa pur di resettare il cervello, per allontanare i pensieri più torbidi.
Fare donazioni quando non si percepisce reddito, è complicato, per cui ha deciso di vendere i propri acquerelli e di donare il 50% alle forze armate ucraine. Aveva già dei follower su Instagram e la sua prima sostenitrice tedesca è stata la prima a rispondere, acquistando due dipinti ed ordinandone altri due.
È stato l’inizio di una sua rinascita spirituale, perché non si trattava solo di un aiuto economico, ma della magia che solo l’arte sa regalarti, la magia della creazione, contro ogni forma di distruzione.
Yulia è una giovane donna, un artista ed è un’Ucraina che sente un forte senso di riconoscenza verso il suo presidente. Quando si parla di storie di vita bisognerebbe avere la forza ed il coraggio di sospendere qualsiasi giudizio di valore.
Per concludere la nostra chiacchierata, abbiamo voluto scherzare con la nostra amica e le abbiamo chiesto quali fossero le eventuali similitudini o differenze che lei aveva notato fra l’Ucraina e la nostra terra, Yulia ci dice che la sua terra è una terra bellissima e che quando parla con i suoi connazionali sono contenti che lei stia conoscendo paesaggi e mari così belli, ma che non sono quelli a scioccare i suoi amici…ma L’Etna si, quella è davvero sorprendente per loro e, non lo nasconde, anche per lei.
Il paesaggio vulcanico potrebbe essere associato anche ad alcune zone del Donbass, ma certo è che lì i Cactus non ci sono!
Questa chiacchierata si è conclusa guardando i quadri che Yulia ha realizzato qui e con il suo sorriso, perché la vita è fatta di tutte le sfumature possibili, e Yulia, questo, nonostante tutto, lo sa.