APPELLO DELLA FAO. LA FAME NEL MONDO

L’espressione indica quei paesi che non hanno conosciuto una profonda rivoluzione economica- sociale  

 Si parla spesso, sui giornali e sui notiziari d’informazione, del terzo mondo e dei paesi del terzo mondo. L’espressione indica tutti quei paesi che non hanno conosciuto una profonda rivoluzione industriale e che non hanno uno sviluppo pari a quello del primo mondo (Usa e Stati d’Europa occidentale e del secondo mondo Urss e paesi d’Europa orientale). In cifre, al terzo mondo appartengono i tre quarti della popolazione del globo, cioè oltre 2700 milioni di persone, che, pur rappresentando una identica fisionomia sono afflitte da problemi di sottosviluppo e denunciano gravi deficienze nell’agricoltura scarsa industrializzazione basso livello d’istruzione e eccessivo aumento di popolazione, denutrizione e flagello delle malattie. Basta il nome di una regione, il Biafra, una delle più povere e più tormentate dell’Africa, per ricordarci questo problema, la povertà, la fame, le malattie che mietono milioni di vittime, il sottosviluppo economico e culturale, le guerre, senza tener conto minimamente delle condizioni climatiche, degli usi e dei costumi, della religione, non sono solo problemi del Biafra ma di tutta l’Africa, delle Americhe, esclusi Stati Uniti, Canada e Cuba dell’Asia, esclusi Australia e Nuova Zelanda. Sono questi i paesi del terzo mondo. Ma perché paesi del terzo mondo? L’espressione si può intendere in un  doppio senso: paesi del terzo  mondo sarebbero quelli più  poveri, meno sviluppati economicamente, poco o affatto industrializzati, in  confronto ai paesi ad  economia capitalista( Europa occidentale, Stati Uniti, Giappone, Canada) e ai paesi ad economia socialista(Russia): ma  poiché può capitare che in  Paesi sviluppati economicamente  e culturalmente ci possono essere fasce più o meno estese di diseredati e di sfruttati(baraccati ,bidonville), l’espressione  terzo mondo, include tutti gli uomini sfruttati, a  qualunque livello sia nei paesi capitalisti, sia in quelli socialisti.

 Quali sono i maggiori problemi dei Paesi sottosviluppati? – Innanzitutto dei gravissimi problemi socio- economici, scarsa produttività e disoccupazione a livelli altissimi, esplosione demografica. L’Africa paese sottosviluppato per antinomista, ha un incremento annuo di popolazione di  2,6%,  mentre l’Europa,  continente ad economia avanzata, ha  un incremento annuo solo dello 0,8%, L’incremento demografico, la disoccupazione, e la sproporzionata distribuzione, delle  ricchezze sulla terra( si pensi agli sperperi dei paesi ricchi) aggravano il più drammatico problema del terzo mondo: la fame” Le perdite umane prodotte della fame- dice J. De Castro, uno studioso di questi problemi- sono superiori a quelle provocate dalle guerre e dalle epidemie insieme” Chi si  occupa da tempo in modo particolare dei paesi in via di  sviluppo?-  l’Onu, l’Unicef,(Organizzazione  Internazionale del lavoro-OIDL). Il mondo civile, quello dei paesi ricchi e industrializzati grazie all’appello lanciato dal direttore della Fao(Organizzazione  delle Nazioni Unite per  l’alimentazione e agricoltura) sembra finalmente, scuotersi: si inviano in Africa generi alimentari e medicinali, si  inviano denari, tecnici, medici, volontari, si piangono anche lacrime di dolore. Ma spesso sono lacrime di coccodrillo: perché questi flagelli non sono sempre e soltanto causati dell’inclemenza o  dai capricci del  clima desertico africano…..

Gino Fazzio

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