CATANIA, MESSA IN SUFFRAGIO ALL’ULTIMO RE D’ITALIA UMBERTO II

RE Umberto II di Savoia, nato a Racconigi15 settembre 1904 – Ginevra18 marzo 1983) è stato Principe di Piemonte dal 1904 al 1946, Luogotenente generale del Regno d’Italia dal 5 giugno 1944, al 9 maggio 1946 e in pari data fu  ultimo Re d’Italia fino al 18 giugno 1946.

Nella ricorrenza del 40° anniversario della sua dipartita terrena, La delegazione dei monarchici della regione Siciliana Stella e Corona lo ha ricordato con una messa in suffragio presso la chiesa di San Camillo dei Mercedi nell’omonima via Crociferi in Catania, la santa messa è stata celebrata da Padre Don Gianni Romeo, coadiuvato dal governatore della Confraternita della Mercede, don Beniamino Sorbera De Corbera. Alla fine della funzione religiosa il Segretario Regionale per la Sicilia di Italia Reale Dr. Filippo Marotta Rizzo ha ricordato la figura del re, avendo avuto il privilegio e l’onore di averlo conosciuto personalmente, nell’immediato della brutta notizia, si può dire che sia rimbalzata in ogni parte del mondo, stimolando risonanza e riconoscenza sul piano affettivo, umano ed istituzionale. Dopo ha preso la parola il Vice Segretario Regionale Dr. Nunzio Spitalieri che ha letto una toccante preghiera affinché con l’intercessione divina e del nostro amato re, possano finire i venti di guerra e l’umanità ritrovi l’auspicata pace. E’ stato poi ascoltato un messaggio del decano dei nostri associati e addetto stampa del nostro giornale Carmelo Santangelo, assente perché fuori sede con la famiglia, la nota trattata si riferisce all’ultimo proclama di S.M. Umberto II di Savoia prima della sua destinazione all’esilio che qui si riporta il riassunto integrale.

“Di fronte alla comunicazione di dati provvisori e parziali fatta dalla Corte Suprema; di fronte alla sua riserva di pronunziare entro il 18 giugno il giudizio sui reclami e di far conoscere il numero dei votanti e dei voti nulli; di fronte alla questione sollevata e non risoluta sul modo di calcolare la maggioranza, io, ancora ieri, ho ripetuto che era mio diritto e dovere di Re attendere che la Corte di Cassazione facesse conoscere se la forma istituzionale repubblicana avesse raggiunto la maggioranza voluta. 
Improvvisamente questa notte, in spregio alle leggi e al potere indipendente e sovrano della Magistratura, il governo ha compiuto un gesto rivoluzionario, assumendo, con atto unilaterale ed arbitrario, poteri che non gli spettano e mi ha posto nell’alternativa di provocare spargimento di sangue o di subire la violenza.                              
Mentre il Paese, da poco uscito da una tragica guerra, vede le sue frontiere minacciate e la sua stessa unità in pericolo, io credo mio dovere fare quanto sta ancora in me perché altro dolore e altre lagrime siano risparmiati al popolo che ha già tanto sofferto. 
Confido che la Magistratura, le cui tradizioni di indipendenza e di libertà sono una delle glorie d’Italia, potrà dire la sua libera parola; ma, non volendo opporre la forza al sopruso, né rendermi complice dell’illegalità che il Governo ha commesso, lascio il suolo del mio Paese, nella speranza di scongiurare agli Italiani nuovi lutti e nuovi dolori. 
Hanno partecipato soci e simpatizzanti del partito dei Monarchici Stella e Corona: tra gli altri, persone di nostra conoscenza, sono presenti : Il genealogista e cultore di storia siciliana Giuseppe Alario Spadaro e signora, il delegato di Adrano di Italia Reale Salvo Caruso, il delegato di Belpasso Antonio D’urso, il Cav. Gaetano Alessi di Enna con il figlio Michele, il delegato provinciale di Catania di Italia Reale dott. Giuseppe Pensavalle de Cristofaro, la dr.ssa Roralba Panvini, ex sovraintendente ai Beni Culturali di Catania; le Sig.re Maria Reale, Luisa Spampinato, Evelin Destro, Clara Romeo Paternò Raddusa; gli Avv.ti Vincenzo Mazzullo e Francesco de Marco; Francesco Giordano, Presidente dell’Associazione A.I.C.I  e Legione Garibaldina, in Catania.

Carmelo Santangelo, giornalista di Italia Reale

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